Civitavecchia – Ormai il Porto è un inferno tra fiamme di fuoco e di proteste (foto servizio)

Francesco Maria Di Majo in un solo anno lo ha portato ad essere peggio di Gioia Tauro. Gru in fiamme, scioperi, proteste e licenziamenti. Una situazione di crisi della quale si erano perse le tracce vent’anni fa

CIVITAVECCHIA – Questa mattina le sirene dei vigili del fuoco hanno rotto il canto degli uccelli di primavere che volteggiavano nel cielo della città. Da lontano, nei pressi del porto, era già visibili un’alta colonna di fumo nero denso. Un incendio. Importante. Qualcuno ha pensato fosse una nave ad aver preso fuoco. Invece in fiamme stava andando una delle gru al centro di polemiche in questi ultimi giorni della GTC.

Il motore di una di queste imponenti gru mentre stava effettuando uno scarico dalla nave, è andato improvvisamente in fiamme.

Sul posto sono giunti subito i mezzi di sicurezza che hanno domato l’incendio e riportato alla normalità, si così possiamo definirla, la situazione almeno in quella banchina.

Già, perché ormai la situazione è divenuta esplosiva in ogni ambiente.

Non passa giorno che non ci sia una polemica, una lite, uno sciopero, una protesta, un incendio.

Proprio ieri la Port Mobility ha comunicato lo stato di agitazione nei confronti dell’Autorità Portuale ma, a distanza di poco tempo arriva la nota e il documento dei sindacati che annunciavano lo sciopero generale per il 27 aprile prossimo.

Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl stanno pensando di organizzare la protesta per il prossimo 27 aprile. A far decidere per l’astensione dal lavoro di tutto il comparto è stata la comunicazione ricevuta ieri dalla società Port Mobility come scrivono in una nota i tre sindacati.

In data 19/04/2018 la società Port Mobility ci ha comunicato che a causa della mancata emissione del CIG (Codice Identificativo di Gara), dal 1 Gennaio 2018 ad oggi, da parte della Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Centro Settentrionale, non è nelle condizioni di corrispondere le retribuzioni del mese di Aprile 2018. Le organizzazioni sindacali – prosegue la nota – ritengono gravissimo il comportamento dell’Ente, incurante delle conseguenze che investono i Lavoratori della Port Mobility, pertanto chiedono un incontro urgente con la Autorità di sistema portuale e con la presente comunicano a norma di legge e di contratto l’immediato stato di agitazione con blocco delle flessibilità quali straordinari lavoro festivo domenicale. Inoltre vista la gravità della situazione, in assenza di un rapido intervento si proclamano 24 ore di sciopero per il giorno 27 Aprile 2018”.

Non finisce qui. Già perché ieri, il presidente, quasi sentondosi un po’ ministro un po’ Dio, avrebbe pensato di rispondere lui, invece che il Ministro Delrio, alle contestazioni mosse dal senatore di Forza Italia, Gaetano Quagliarello, sul suo operato.

Non c’è più nessuno ormai a difendere l’avvocato sul quale si sono addensate ombre addirittura sul suo “prestigioso” curriculum. Un destino segnato da una cacciata senza precedenti, con ignominia, dal comando di Molo Vespucci. Già perché il 27 c’è la festa della Capitaneria di Porto e spera di non ricevere pomodori e uova marce davanti a tutte le autorità presenti che assisterebbero di certo con gusto a questo spettacolo.

comunicato sciopero