Molo Vespucci – Da Livorno ponti d’oro alla segretaria generale Roberta Macii in procinto di salutare (purtroppo) Civitavecchia

Aumentano le pressioni verso la professionista che farebbe ritorno a casa molto volentieri lasciando però Civitavecchia in mano ad un presidente inadeguato e anch’esso con la valigia pronta

CIVITAVECCHIA – Le “bravate” del presidente dell’AdSP del Tirreno Centro Settentrionale circolano veloci negli ambienti portuali e, quelli che di shipping ne capiscono davvero, cercano subito di approfittarne.Questo è il caso della segretaria Roberta Macii. Avevamo già scritto in tempi non sospetti che l’attuale presidente Francesco Maria di Majo avrebbe fatto di tutto per togliersi di torno chi, come la Macii, ha impedito che determinati atti vengano fatti a tutti i costi, soprattutto a danno delle casse dell’ente.

Ha fatto di tutto, il buon di Majo, per metterla nelle condizioni di andarsene ma lei, Roberta Macii, è una dalla pelle dura quasi da meritare il paragone con il più classico dei camalli.

Mastica di mare e di porti ma certe cose non può accettarle. Affronti e arrabbiature a cadenza quotidiana. Il riferimento ultimo è ovviamente quello legato alla richiesta di dimissioni che il presidente di Majo le ha chiesto di presentare in tempi rapidi.

Lui se la deve togliere di torno velocemente, prima che il nuovo ministro lo cacci, altrimenti quelle ultime cose che ha in cantiere non può proprio farle.

Dopo una cena romana (tra i due, forse tre) si era quasi convinta, la segretaria generale, a lasciare il passo a questo personaggio piombato a Civitavecchia, o meglio, a Molo Vespucci, grazie ad un vero e proprio complotto che oggi è talmente evidente da rendere inspiegabile il mancato intervento della Procura prima e del MIT poi.

Ne ha fatta di sciocchezze l’attuale presidente e lei, il segretario generale, ha puntualmente cercato di mettere una pezza su tutto. 

Le ultime cose sulle quali mettere una pezza sono state la vertenza della TotalErg, il tentativo di licenziamento di Scolamacchia e Grasso e, dulcis in fundo, il rinnovo dei vertici della Port Authority Security.

Umberto Saccone ha cessato l’incarico i primi giorni di aprile ed è stato predisposto un bando per sostituirlo. Otto domande giunte a Molo Vespucci, un solo vincitore. Sarà un esperto di sicurezza portuale o un esperto in cyber security?

Difficili a dirlo anche se è fin troppo facile indovinare il nome del futuro vincitore (li abbiamo azzeccati tutti i vincitori di bando, da Risso a Paoletti per finire a Saccone). A proposito, chissà se hanno ascoltato i nostri consigli e lo hanno ritirato questo bando. Già perché dalla mancanza del compenso a passaggi discriminanti sembra fatto, come sempre, alla “carlona” questo bando!

Poi c’è la questione Nitrella. Con l’ex ammiraglio c’è un contenzioso giudiziario aperto ma è stato da tempo sostituito. Anche in questo caso indovinammo il vincitore, il politico ex ufficiale del carabinieri Vincenzo Conte. Bravo ragazzo, ottimo politico e da tempo ormai in pianta stabile al fianco del buon di Majo, una sorta di body guard per capirci.

Quest’ultimo, nominato direttore tecnico, di fatto non ha ancora l’abilitazione della Prefettura che la rilascia, insieme alla Questura, dopo aver superato un esame.

Dunque un direttore tecnico che non è abilitato ma che svolge quelle mansioni. Un amministratore unico vacante e un bilancio da rabberciare alla meglio per far “sparire” un buco che, indiscrezioni dicono, oscilli tra i 300 e i 600 mila euro. Riusciranno a far quadrare i conti, sono bravi.

Chissà intanto se, il direttore tecnico che ancora tecnico non è, abbia intenzione di far aggiornare il sito istituzionale.

Già perché sembra il sito dell’AISE (agenzia informazioni e sicurezza esterna) o meglio quello dei servizi segreti italiani, che però, vedendolo, fornisce molte più informazioni di quello della PAS (www.pasecurity.it).

Torniamo al segretario generale, o meglio, la segretaria generale Roberta Macii.

Chi glielo fa fare di avvelenarsi il fegato con un presidente dall’anomalo curriculum quando a Livorno, torniamo quindi all’inizio, la corteggiano e le stanno prospettando ponti d’oro?

Sulla stampa toscana circola da mesi l’indiscrezione che per lei, ricordiamo ex dirigente di punta dell’allora Autorità Portuale di Piombino, attuale AdSP Toscana (accorpata allo scalo a Livorno), avrebbe preparato un ruolo ad hoc per il suo ritorno.

Una super dirigenza con fattiva collaborazione senza intralci per il segretario generale Massimo Provinciali.

Alla Macii sarebbe destinata la nuova “Direzione coordinamento interventi strategici, gare, contratti e affari legali”, guidata ad interim dal presidente Stefano Corsini ed istituita a dicembre dello scorso anno con la riorganizzazione dell’organigramma dei quadri dirigenziali dell’Authority.

Questo organigramma prevede due ‘superdirezioni’ (l’altra affidata al piombinese Claudio Capuano e intitolata a “Controllo interno, trasparenza anticorruzione e formazione”).

Due super manager per gestire le future grandi opere infrastrutturali degli scali toscani, a partire da quei progetti sulla Darsena Europa a Livorno e l’Accordo di Programma Quadro 2013 per Piombino.

A Civitavecchia, con tutto il rispetto per il lavoro di tutti, si deve occupare di licenziamenti, caccia alle streghe e la paura di essere registrata anche quando va in bagno.