Il voto di Aosta fa tremare Forza Italia e PD in vista del voto del 10 giugno

Nessun seggio per i due partiti e il trend sembra essere diffuso in tutto il resto d’Italia dove è previsto il voto del 10 giugno. Trionfano Lega, Movimento 5 Stelle e Casapound (entra ufficialmente in consiglio comunale ad Aosta)

AOSTA – Exploit della Lega in Valle d’Aosta che, in linea con le politiche di marzo, con il 17 per cento conquista 7 seggi su 35 torna in Consiglio regionale dopo 20 anni di assenza. Il Pd, fino ad ora in maggioranza, si ferma al 5,4 per cento e rimane fuori dall’assemblea non avendo raggiunto la soglia di sbarramento. Per la prima volta dal 1946 gli eredi del Pci non sono rappresentati nell’assemblea della Regione autonoma. Stessa sorte per il centrodestra (Forza Italia e Fratelli d’Italia). Bene ma non benissimo il Movimento 5 stelle: con il 10,50 per cento cresce rispetto alle regionali del 2013 (7 per cento), ma arretra notevolmente dopo l’exploit delle politiche (24 per cento) in cui aveva espugnato il collegio uninominale valdostano della Camera.

Dopo l’elezione da parte della Lega alle regionali della Valle d’Aosta di 7 consiglieri, subentra in consiglio comunale Lorenzo Aiello, candidato per CasaPound Italia nella lista del Carroccio nel 2015 e secondo dei non eletti in quella tornata.

“Questo esito ripaga gli anni di presenza sul territorio ed in particolare ad Aosta dove il movimento ha mosso i suoi primi passi – commenta il neoeletto e coordinatore regionale del movimento – immigrazione, lotta al crescente degrado, lavoro e diritto alla casa saranno i punti cardine della nostra azione politica in consiglio comunale, sarà un’opposizione dura ma costruttiva alla giunta Centoz che da sempre Cpi considera la peggiore che Aosta abbia mai avuto”.

“Allo stesso tempo – conclude la nota – continueremo a portare avanti tutte le attività che ci contraddistinguono come il banco alimentare per le famiglie italiane in difficoltà e la presenza fisica nelle strade della città e della regione rimanendo a contatto con le persone: l’entrata nelle istituzioni non rappresenta per noi un punto di arrivo ma un nuovo punto di partenza”.