#Viterbo2018 – I sondaggi dicono ballottaggio Arena – Frontini

Aumenta la Lega, bene Fratelli d’Italia, Casapound e Francesco Serra. Tonfo per tutti gli altri con la “scomparsa” di Filippo Rossi

VITERBO – Escono i primi sondaggi con poche sorprese per la verità. La Lega del senatore Fusco si conferma in assoluto il primo partito cittadino e questo consente alla coalizione di centrodestra di Arena di essere in testa seguito da un altro partito, che non è uno di quelli storici bensì da una civica e cioè Chiara Frontini. Bene, benissimo Casapound con Taglia, il Movimento 5 Stelle del semisconosciuto Erbetti e del “ribelle” Francesco Serra. Si sono perse le tracce della Ciambella, di Filippo Rossi e di Paola Celletti.Adesso ricordiamo candidati e liste e poi entriamo nel dettaglio del sondaggio:

Sono otto in totale i candidati in queste elezioni comunali a Viterbo. Vediamo allora nel dettaglio chi sono e da quali partiti o liste saranno appoggiati il prossimo 10 giugno.

  • Michela Luisa CiambellaPartito Democratico, Orizzonte Comune e La Voce dei Giovani Viterbesi
  • 11%
  • Giovanni ArenaForza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Unione di Centro e Fondazione 
  • 32%
  • Massimo ErbettiMovimento 5 Stelle
  • 14,5%
  • Francesco SerraImpegno Comune e Viterbo dei Cittadini
  • 14%
  • Paola CellettiLavoro e Beni Comune
  • 1%
  • Chiara Frontini Viterbo 2020 e Viterbo Cambia
  • 18,2%
  • Filippo RossiViva Viterbo e Area Civica
  • 3,8%
  • Claudio TagliaCasaPound e Viterbo in Musica
  • 5,5%

Essendo Viterbo un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta, allora si terrà a un ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano.

Per garantire la formazione di una maggioranza solida e di conseguenza una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi. I restanti posti nel Consiglio verranno poi assegnati alle altre liste in maniera proporzionale.

Alla divisione dei seggi, si andranno a eleggere a Viterbo nel totale 32 consiglieri oltre al sindaco, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi.

Lo scenario politico negli ultimi cinque anni è cambiato drasticamente e sia il PD che Forza Italia sono in grande affanno in tutta Italia ma, soprattutto a Viterbo. A fare la parte del leone e dare un grande contributo ad Arena saranno la Lega e Fratelli d’Italia che possono contare su due uomini altamente affidabili attualmente in Parlamento. Il primo è il senatore Umberto Fusco che si prepara a diventare la settima carica dello Stato andando a ricoprire nel nuovo Governo l’incarico di presidente della 4ª Commissione Difesa nella quale era già in veste di capogruppo per la Lega di Salvini. Il secondo è Mauro Rotelli, giovane deputato viterbese di Fratelli d’Italia che ha ormai un consolidato bacino di voti in tutta la provincia e a Viterbo la sua roccaforte.

Le liti in Forza Italia, nonostante l’ultima cena dove l’armonia è sembrata solo di facciata, non offrono garanzie agli elettori viterbesi e dove emergeranno i soliti noti. Difficoltà per la lista di Santucci che paga lo scotto più salato del tira e molla sul nome del candidato a sindaco. 

Leonardo Michelini non si è ricandida ed ha fatto bene viste le incertezze in seno al Centrosinistra. Il PD e i socialisti e qualche civica rabberciata sostengono Michela Luisa Ciambella, attuale vice sindaco ma il tonfo sembra essere ormai alle porte. La gente non ne può più di Fioroni e del suo modo di intendere la politica ma, soprattutto, l’elettorato di centrosinistra vede in Francesco Serra persona seria e molto più affidabile.

Il Movimento 5 Stelle ha scelto l’attivista Massimo Erbetti, totalmente sconosciuto ai più. Non porterà alcun valore aggiunto al voto per i grillini che continueranno a puntare su un voto di protesta ma che non garantirà nemmeno lo stesso risultato ottenuto alle regionali dello scorso marzo.

Casapound e il suo candidato a sindaco  Claudio Taglia si preparano a fare il grande salto di qualità. Già perché questa volta, dopo tanti tentativi andati a vuoto per un soffio, sembra essere la volta giusta per entrare a Palazzo dei Priori e portare il vessillo della tartaruga a sventolare orgoglioso sulla Città dei Papi.

Di Filippo Rossi Paola Celletti si sono perse le tracce e non entusiasmano più di tanto i viterbesi nonostante che il primo, nelle sue liste, ha cercato di coinvolgere persone in grado di portare un valore aggiunto che, almeno per il momento, non sembra aver sorto l’effetto sperato.

Infine la vera sorpresa, la vera populista grillina che grillina non è ma che sta facendo incetta di voti, Chiara Frontini.

A quanto pare Giovanni Arena, almeno stando ai sondaggi che vanno comunque sempre presi con le molle, se la dovrebbe vedere con lei al ballottaggio. Se questo dovesse accadere realmente dopo il voto del 10 giugno la vittoria del centrodestra non sarà affatto scontata. Anzi! Potrebbe accadere l’imponderabile e Viterbo potrebbe incoronare per la prima volta una donna alla guida di Palazzo dei Priori.

Ci sono ancora venti giorni al voto e la campagna elettorale entrerà nel vivo nei prossimi giorni e gli scenari, come sempre, potrebbero ancora una volta mutare.

Cinque anni fa Leonardo Michelini riuscì a battere al ballottaggio il sindaco uscente di centrodestra Giulio Marini portando così la coalizione il centrosinistra alla guida della città. In quel voto molto bene andarono i civici Filippo Rossi e Chiara Frontini, che presero rispettivamente il 12,18% e il 4,69%. Per Filippo Rossi divenuto poi presidente del consiglio e poi ribelle in maggioranza, sembrerebbe non aver pagato, in termini di voti, il suo modo di agire e gestire il suo elettorato che, al momento, sembra essere quasi totalmente svanito.

Alle politiche del 4 marzo il centrodestra però è tornato a fare la parte del leone a Viterbo, ottenendo il 42,14%. Male il centrosinistra che si è fermato al 19,76% mentre notevole è stato il balzo del Movimento 5 Stelle arrivato al 28,78%.