Santa Marinella – Fumata nera da Roma, il dissesto del Comune è inevitabile

SANTA MARINELLA – Il Sindaco Pietro Tidei si è recato insieme al funzionario Peretti ed al consulente Venanzi al Ministero dell’Interno ed alla Prefettura di Roma dove è stato anche ricevuto dal Prefetto Paola Basilone. I colloqui sono stati cordiali ed è stata dimostrata la massima disponibilità.

Ormai gli spazi sono ridotti, il dissesto è inevitabile – dice il Sindaco Tidei – Il Commissario Caporale ha lasciato alla successiva amministrazione comunale il compito di dichiarare il fallimento del Comune. Abbiamo preso atto della situazione, stiamo dolorosamente prendendo atto delle conseguenze. Abbiamo tentato la via alternativa del riequilibrio di bilancio, peraltro già tentata dall’amministrazione Bacheca col parere negativo dei revisori perché si basava su una serie di accertamenti di oltre 14 milioni di euro di attività che già lo scorso anno non avevano consistenza. In fase di revisione questi crediti sono stati certificati dal Commissario Caporale quali insussistenti, quindi fasulli e di fatto si è certificata l’impossibilità di proseguire la via amministrativa con i mezzi ordinari, pochi, a nostra disposizione”.

Oggi si è riunita ancora la commissione speciale incaricata dal sindaco di provvedere a verificare la qualità dei conti comunali e le conseguenze della situazione finanziaria. Nulla fa sperare che possa mutarsi la previsione di dissesto. La rotta dei prossimi giorni prevede un’ampia discussione di carattere politico su questa vicenda già nel primo consiglio comunale convocato per lunedì pomeriggio nella sala Odescalchi in centro Città, dove il Sindaco Tidei illustrerà a consiglieri e cittadini le risultanze dei lavori della commissione e le iniziative che la sua amministrazione intende portare avanti per salvaguardare gli interessi della Città anche in una situazione disastrata come quella nella quale è stata costretta.

Tra i primi atti ci sarà la richiesta di anticipazione di somme già stanziate e che il Comune doveva incassare tra oltre dodici mesi, questo per favorire almeno momentaneamente la gestione dei flussi di cassa e il migliore assolvimento delle obbligazioni dell’Ente