Air Show, intervista al comandante delle Frecce Tricolori Caffelli: “Siamo gli unici al mondo a volare in dieci”

“Orgoglioso di comandare una squadra della quale faccio parte dal 2007”

MONTEFIASCONE – Air Show Lago di Bolsena. Prove generali ieri pomeriggio sul magnifico specchio di lago che bagna da Montefiascone a Marta.

Mirco Caffelli

Tra le tante acrobazie, ci sono loro: le Frecce Tricolori, che con affidabilità,concretezza, puntualità e armonia hanno affascinato tutti i presenti.

Alla fine della loro straordinaria esibizione, abbiamo avvicinato il comandante, Maggiore Mirco Caffelli alla guida di questo straordinario gruppo dal 2016, dopo esserne stato capo formazione.

“Ho ereditato una squadra di professionisti – esordisce il comandante – con un bagaglio di esperienze, competenze, capacità fuori dal comune”.

Cosa significa per lei essere comandante del 313°Gruppo di addestramento acrobatico?

“E’ una soddisfazione enorme. Ovviamente, prima di arrivare a ricoprire questa posizione, ho fatto parte anche io della compagine delle Frecce Tricolori in volo. Sono entrato nel gruppo nel 2007 facendo il terzo gregario sinistro, il primo gregario sinistro ed infine capo formazione per quattro anni e poi comandante. Insomma una crescita che si fa insieme a tutto i gruppo. Adesso sono tornato a terra e con il naso all’insù guardo i colleghi esibirsi e dal basso do loro indicazioni. Una gratificazione che no ha eguali e che si manifesta con l’entusiasmo della gente”.

Prima vi abbiamo definito come Top Gun. Ci hanno corretti. Siete i Top Gun dei Top Gun Perché?

“No. Assolutamente. Nelle Frecce Tricolori ci sono solo dei bravi piloti. I super piloti li lasciamo ai film”.

Come si diventa piloti delle Frecce Tricolori?

“C’è una sorta di concorso interno nell’Aeronautica Militare. Ci sono dei requisiti oggettivi che sono : avere almeno tre, quattro anni di esperienze, 750 ore di volo alle spalle e una buona conoscenza dell’inglese. Verso marzo, aprile possono venire da noi a Rivolto, dove facciamo test non solo di volo ma anche psico attitudinali, e da questi scegliamo sempre uno/due piloti con le caratteristiche ottimali per il lavoro di squadra che le Frecce comportano”.

Come si sceglie il comandante delle Frecce Tricolori?

“Normalmente la prassi vuole che il capo formazione diventi poi comandante”

Perché ha scelto le Frecce Tricolori e che significato hanno nella sua vita?

“Un sogno realizzato a 22 anni quando sono entrato in accademia e successivamente in un reparto operativo. Arrivare alle Frecce è stato il coronamento di un sogno nel sogno che sono riuscito a realizzare con tanta passione e dedizione”

Una carriera che consiglierebbe ai giovani?

“ Certamente, chi intraprende questa strada con disciplina e studio alla fine sarà ripagato con gli interessi”.

Lo sentite l’affetto degli italiani?

“Assolutamente sì! il Paese ci vuole bene”.

Siete la pattuglia acrobatica nazionale prima nel mondo, ci sono altre realtà come la vostra?

Ci sono pattuglie acrobatiche in diverse nazioni, come le Red Arrows inglesi la Patrouille Suisse e la Patrouille France, la differenza tra noi e loro sta nel numero di aereoplani, siamo gli unici al mondo ed imbattuti nel riuscire a volare con dieci jet in formazione”.