Civitavecchia – Esodo dall’asilo della Fondazione. Chiuderlo sarebbe salutare per le casse dell’ente

I genitori dei bambini che frequentavano l’anno scorso hanno preferito trasferire i propri figli altrove

CIVITAVECCHIA – La scuola materna con annesso asilo della Fondazione Cariciv ha perso i “clienti” migliori. Già, il nuovo management non ha offerto sufficienti garanzie e il nuovo “corso”, proposto dalla neo presidente Gabriella Sarracco, fa registrare già il primo fallimento.

I genitori hanno così deciso di mollare quello che nasceva come un istituto di élite e della “Civitavecchia bene” trasferendo i figli presso altre strutture, più affidabili e decisamente più professionali come ad esempio quello dei frati salesiani.

Dunque, se prima il problema era trovare i soldi per sostenere le spese di gestione, oggi, si prospetta la necessità di trovare bambini, o meglio, genitori disposti a pagare diverse centinaia di euro per portare i figli in quella che appare sempre più una cattedrale nel deserto e che deve, a questo punto, trovare il coraggio di fare la scelta giusta. Chiudere.

Ancora non si hanno notizie di iniziative giudiziarie volte a tutelare l’ente. Così come rimane inspiegabile l’inquietante presenza e la riconferma di alcuni personaggi all’interno della Fondazione.

Non si capisce inoltre a cosa possa servire la figura del direttore generale, quella di Franco Passeri per capirci.

Sul suo conto sarebbe interessante fare un’approfondita analisi nel ruolo che ricopre e capire che tipo di rapporto ci sia stato con lui nel corso di questi ultimi dieci anni.

Anche su Ludovico D’Amico la presidente ancora non si è pronunciata e ancora circola liberamente all’interno degli uffici dell’ente nonostante che, con i suoi silenzi e la sua complicità implicita, abbia consentito alla vecchia gestione di depauperare diverse decine di milioni di euro del capitale della Fondazione. Non discutiamo la persona, ci mancherebbe. Ha dimostrato però dei limiti che non sono accettabili al giorno d’oggi.  L’unica cosa che gli è riuscita in maniera brillante è stata quella di far assumere il figlio dall’ente. 

Sarebbe opportuno, inoltre, iniziare un’azione civile risarcitoria nei confronti degli artefici dell’operazione Mecenate così come un’azione civile contro Fondi e tutti coloro che, accertato dagli atti svizzeri, hanno beneficiato di prebende da parte del faccendiere truffatore Danilo Larini.