Gruppo facebook “Catiuscia, detto fatto!”, Bastianelli replica alla governatrice Marini

Francesco Bastianelli, amministratore del gruppo Facebook “Catiuscia detto fatto”, ci scrive chiedendoci la pubblicazione integrale del suo comunicato di replica (ex art. 8 legge 47/1948) alle dichiarazioni della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini

di Francesco Bastianelli

 

“Le truppe babbeate”

 

Da qualche anno amministro un gruppo di osservazione “semiseria” (come da intestazione) sulla attività della Presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini.

Molti dei miei amici lo sanno e la seguono, qualcuno – spero, a giudicare dalle condivisioni – anche apprezzando e sorridendo (amaramente) con me delle imprese pubbliche della Nostra e di come sia amministrata questa nostra regione. Oggi, è successa una cosa particolare. Nemmeno un’ora dopo avere pubblicato una vignetta né più né meno rilevante di altre, sono stato avvertito che un giornale online pubblicava un attacco di Catiuscia Marini nei miei confronti.

la vignetta incriminata di “sessismo”

 

Avendo incombenze più importanti da sbrigare, ho dato un’occhiata distratta al comunicato per poi tornare alle mie cose ma, nel giro di un’ora, sono stato tempestato da messaggi, comunicazioni, richieste di “dichiarazioni ufficiali” (io?!?!) e telefonate di amici. Evidentemente l’affare si era ingrossato e quindi vorrei affidare a questa nota alcune riflessioni:

il “tweet” di Donatella Porzi
  • la foto utilizzata per la vignetta è tratta da un “tweet” di Donatella Porzi, che presiede il consiglio regionale dell’Umbria, compagna di partito della Marini.

 

  • il fatto che fra l’uscita della “vignetta” e la pubblicazione della replica della Presidente Marini sia passata poco più di un’ora lascia intendere che non ci sono altre emergenze (sanità, terremoto, trasporto pubblico) in regione che impegnino la Nostra più che rispondere al sottoscritto.
  • fra me e la Presidente della Regione esiste un’evidente asimmetria di responsabilità e di posizione, chi amministra una regione ha una posizione di responsabilità politica e criticabile. Ovviamente con il limite del buongusto e dell’aderenza alla realtà. Ma questo Catiuscia Marini lo dovrebbe sapere benissimo, visto che qualche anno fa perse una querela intentata per un’altra vignetta contro Mario Epifani, allora le fu chiarito dalla Magistratura che la critica e la satira politica non si toccano.
  • A tal proposito Catiuscia Marini dovrebbe ben conoscere la satira politica e il suo valore, visto che per la sua campagna elettorale scelse la grafica di Charlie Hebdo di cui – all’epoca – difendeva la pungente capacità di prendere in giro tutto e tutti. Ma probabilmente in questo la Presidente è più in là del suo ex segretario di partito, che provvede a far cassare i commenti negativi dalla sue pagine social. La Nostra è abituata a non subire il fastidio di domande relative ai tempi – sempre procrastinati – di realizzazione delle promesse politiche. Case per i terremotati, accorciamento delle liste d’attesa, infrastrutture regionali, assunzioni e carriere nella sanità pubblica e chi s’azzarda a far domande vere, pubblicare dati, rammentare i programmi fantasmagorici sbandierati sotto elezioni?

La campagna elettorale di Catiuscia Marini

 

l’articolo di Perugia Today
  • invocare il codice penale (stalker,manganello, sessismo) oltre ad essere fuori luogo, è offensivo per chi i reati li subisce veramente. Addirittura fra i sostenitori della Presidente c’è chi ha citato Hannah Arendt (“la banalità del male”) accostando me ad Eichmann e banalizzando l’Olocausto solo per “castigare” una vignetta in un eccesso di trasporto affettivo verso la causa del partito (ex) unico regionale. Si renderà conto questo grande sostenitore della Presidente, che ha offeso le vittime dell’Olocausto e i loro parenti? Temo di no!
la banalità delle opinioni

 

In tutto questo volar di boomerang, la cosa più divertente – realmente divertente – è registrare l’affetto di amici e conoscenti e l’imbarazzo di chi tace. Tacciono le prefiche del sessismo, tacciono i consiglieri del PD (comunali e regionali), tace l’autrice della foto incriminata, che in tutto questo potrebbe essere sospettata di essere il “fuoco amico” che ha armato il “manganello” (lungi da me, è satira anche questa …). Un’ultima cosa vorrei far sapere a Catiuscia Marini: io non sono da 4 giorni più dipendente del Comune di Perugia (non della Giunta Comunale, quello non lo sono mai stato). Tornerò al lavoro se e quando si sceglierà di chiamarmi di nuovo a quell’incarico. Ma ci tornerò con la libertà di parlare – nel mio tempo libero – di qualunque cosa. Sempre col limite della adesione alla realtà e del buongusto, cosa che alcuni compagni di partito della Presidente, e la Presidente stessa, hanno perso per strada da tempo.