Tarquinia – La follia di Aldo Cecconi su Facebook contro l’amministrazione: “Fasci appesi a testa in giù come i salami”

Figlio del noto barbiere cittadino non è nuovo ad insulti e provocazioni attraverso i social. Adesso però rischia grosso insieme a coloro che non hanno cancellato subito i suoi farneticanti scritti

TARQUINIA –  Aldo Cecconi è un ragazzo all’apparenza perbene, figlio del noto barbiere che ha un negozio in una via centralissima della città tirrenica. Già noto leone da tastiera e con evidenti problemi sociali si diverte, troppo spesso, ad intervenire in discussioni che non lo riguardano ed insultare pesantemente chi gli capita a tiro.

Ieri, preso da un raptus da tastiera, il giovane iscritto del Partito Democratico è intervenuto su un dibattito su Facebook sotto l’articolo del blog “L’Extra”.

Le sue farneticazioni non vogliamo riscriverle noi perché ci disgustano. Pieno di odio e di livore e con gravi ed evidenti problemi sociologici ha scatenato un vero e proprio putiferio insultando quelli che, a suo dire, avrebbero infangato il Comune di Tarquinia.

C’è modo e modo di esprimere la propria opinione e quello suo è il classico linguaggio da comunista con l’eskimo. Peccato però che quando lo si incontra per strada e gli si chiedono spiegazioni ha una discreta velocità e se la da’ a gambe tra olezzi non meglio precisati.

In questo momento delicato per la comunità tarquiniese non c’è certo bisogno di personaggi come questo che, se da una parte si professa antifascista, dall’altra ha comportamenti, atteggiamenti e linguaggi del tutto discutibili e condannabili.

Non vediamo l’ora di poterlo incontrare visto che non risponde al telefono e chiedergli se è pronto a tornare agli anni di piombo visto che, dal linguaggio che utilizza, dimostra di essere socialmente pericoloso e degno di attenzioni da parte della Digos.