Civitavecchia Porto – Sull’inchiesta PAS la Polmare ha “chiamato” tutti i dipendenti

L’inchiesta della Procura si allarga. Intanto l’assemblea e la riunione con i sindacati è stata spostata a domani. Il tuttofare Conte forse non è proprio consapevole del ruolo che ricopre

CIVITAVECCHIA – La Polmare (polizia di frontiera) ha iniziato un lavoro investigativo sulla Port Authority Security che non ha precedenti nella storia giudiziaria di Civitavecchia.

Iniziano oggi gli interrogatori dei primi quindici dipendenti/agenti della società “in house” che si occupa della vigilanza all’interno del Porto.

Sono chiamati in “SIT” (sommarie informazioni testimoniali) e dovranno rispondere alle domande degli agenti di polizia giudiziaria che stanno indagando sugli ultimi anni di attività della società attualmente senza amministratore unico, ruolo ricoperto dal jolly dei Castelli, Vincenzo Conte.

L’inchiesta nasce da un esposto presentato dall’ex amministratore unico Umberto Saccone che denunciò delle irregolarità contabili, amministrative e consegnò un dossier a sostegno delle proprie accuse.

Il fascicolo aperto si è poi allargato con altre denunce fatte contro l’AdSP di Civitavecchia che avrebbe pilotato, secondo gli scriventi, in modo irregolare, le nomine sia di Saccone che quelle successive in ordine temporale di Conte prima e Rigoni poi.

Giova ricordare che proprio Rigoni dopo appena due mesi ha gettato la spugna e lasciato il prestigioso incarico misteriosamente che oggi, ad interim, è passato a Vincenzo Conte.

Anche su quest’ultimo è stato aperto un fascicolo per stabilire in che modo la commissione nominata da Di Majo, abbia deciso la sua nomina, ritenuta illegittima, in quanto non aveva, al momento del suo insediamento, i requisiti richiesti dal bando (direttore tecnico).

In questo calderone sono arrivate anche le prime iscrizioni nel registro degli indagati che, come scritto tempo fa, hanno finito con il coinvolgere anche gli stessi autori della denuncia iniziale e cioè Saccone e Di Majo.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro settentrionale, Francesco Maria Di Majo è stato ascoltato per ben due volte negli uffici della Polmare e sempre in veste di persona informata sui fatti.

Evidente le sue dichiarazioni non devono aver convinto a sufficienza gli inquirenti che ora, cosa davvero eccezionale per un’inchiesta giudiziaria, hanno provveduto a convocare tutti i dipendenti della PAS.

Poche e semplici domande che serviranno a fare luce soprattutto sulle fatture emesse per i “servizi aggiuntivi” che servivano per coprire i buchi di bilancio.

Un’inchiesta molto più grande di quella che tutti avevano immaginato inizialmente. La PAS già in ginocchio economicamente si ritroverà domani in assemblea con il socio unico, cioè Di Majo, a votare un atto scaduto e cioè il POA (piano organizzativo annuale) del 2018. Un passo che dovrà fare assumendosene tutte le responsabilità (visto che i dirigenti hanno già rifiutato di farlo al suo posto) per passare alla votazione del POA 2019 che servirà per pagare gli stipendi di dicembre e le tredicesime.

In mezzo a tutto questo trambusto c’è in corso la nomina del nuovo amministratore unico. In tre avrebbero presentato domanda ma nessuno di loro, sembrerebbe, godrebbe della simpatia del presidente Di Majo che starebbe valutando di far annullare il bando (ne ha fatti tre in pochi mesi ed uno differente dall’altro) e ripresentarlo magari con qualche caratteristica “a camicia” come fatto con i precedenti.

Come detto, nel mirino della dottoressa Lorenza Ripamonti (per quanto riguarda il lavoro della Polmare) e del dottor Alessandro Gentile (per quanto riguarda la Procura della Repubblica) ci sono degli obiettivi ben precisi ma al momento solamente ipotizzabili.

La decisione di ascoltare tutte queste persone che, ripetiamo, non ha precedenti conosciuti nelle inchieste giudiziarie cittadine, è la risposta a tanti interrogativi sui quali vuol far luce e chiarezza anche il Ministero dei Trasporti che da lunedì farà arrivare gli ispettori a Molo Vespucci.

Dal canto suo, il presidente Di Majo che si sta preparando per le abituali e lunghissime vacanze invernali, ha rilasciato interviste nelle quali ha dichiarato di essere “tranquillo“. Sapendo la fine che ha fatto “tranquillo” da queste parti gli auguriamo delle sciate indolori.