Civitavecchia – La contesa elettorale è vicina e per qualcuno la “sorpresa” è alle porte

Nel centrodestra si gioca sporco, nel centrosinistra non si gioca pulito, alla fine il Movimento 5 Stelle non può che rivincere alla grande questa nuova tornata amministrativa

CIVITAVECCHIA – Nel motore dei 5 stelle qualsiasi tipo di benzina si inserisca si accende e parte. Che dire. Le elezioni amministrative ormai alle porte di primavera stanno aspettando solo il nome del sostituto di Antonio Cozzolino uscente e non ricandidato (almeno dicono).

Sarà Daniela Lucernoni a raccogliere le macerie, pardon, l’eredità del sindaco Cozzolino. Un compito difficile, arduo ma non impossibile. Già. Per vincere questa tornata elettorale il Movimento 5 Stelle non deve far altro che raggiungere il 18/20% dei voti.

Così pochi? Domanda più che legittima. Certo così pochi. Anche perché gli altri ne prenderanno molti meno. 

Iniziamo dal carrozzone del centrosinistra. Il Partito Democratico, letteralmente sparito in questi ultimi due anni, avrebbe individuato (ma solo per bruciarlo) il candidato unitario nella figura di Tarantino.

Il primo a suonare l’allarme è il giovane segretario del PD Germano Ferri. «Prima di parlare del sindaco  – ha dichiarato – si deve parlare di programmi e coalizioni, come scritto nella mia relazione. Coalizione che deve guardare al centro sinistra. Solo delimitando il campo di gioco si parlerà del sindaco».

Non sappiamo quanto capisca di politica Ferri. Molti dicono parecchio. Altri invece nulla. Di certo è uno molto pericoloso quando rilascia dichiarazioni come ad esempio ha fatto elogiando l’operato del presidente dell’AdSP Francesco Maria Di Majo.

Apprezzare chi ha sfasciato il porto, aperto vertenze e creato una crisi economica senza precedenti, equivale a dire che se le sue idee avessero anche il supporto del potere, povera Civitavecchia.

La partita, quella vera, nel PD ancora deve iniziare. Tidei avrà pur fatto pace con Luciani ma non perde mai occasione di ricordare l’alto tradimento e le firme che lo destituirono da primo cittadino.

L’uomo delle Fiamme Gialle, Poletti, quello sì che era un buon nome. Lo hanno ridotto ad un bonzo bruciato in pubblica piazza. Alla fine Tarantino i veri conti li deve fare con l’unico vero titolato a candidarsi sindaco nelle fila del PD e cioè Marco Piendibene.

Lui ha fatto tanta panchina e portato sempre tanta acqua al mulino del PD. Ha vinto da solo le primarie contro il colosso Tidei facendo trionfare, cosa che in pochi avrebbe immaginato, Bruno Astorre.

Fare la corsa senza di lui è poco credibile e comunque avrebbe più seguito lui che Tarantino.

Nel centrodestra la partita è sempre la stessa. Tutti contro tutti. Invidie, ripicche personali, antichi risentimenti e rancori mai sopiti, sono la miscela che impedirà a questa corrazzata di vincere con largo distacco su tutti.

La candidatura di Massimiliano Grasso, non nascondiamolo a nessuno, è l’unica oggi ad avere un briciolo di credibilità.

Ha fatto per cinque anno opposizione vera e dato filo da torcere alla maggioranza dei Cinque Stelle.

Su di lui prima erano state trovare tutte le convergenze del caso, poi, qualcosa è successo. C’è qualcuno che cerca costantemente di rompere gli schemi. I personaggi del centrodestra civitavecchiesi sono ben noti. Pochi hanno un curriculum vero nel centrodestra (come i Vitali, Grasso o Mari). Tanti personaggi hanno frequentato le segreterie di tutto l’arco costituzionale. Da sinistra al centro per passare a destra e rimanere imbrigliato in qualche lista civica.

Ecco. Il centrodestra di Civitavecchia non potrà vincere perché in seno c’ha persone che non sono di destra o di centrodestra ma ambiscono semplicemente ad una poltrona, ad una consulenza o ad un ingaggio elettorale fatto a suon di buoni di benzina e soldi spicci.

Ecco quindi firmata la condanna a morte del centrodestra dove nessuno dei tre tronconi che si stanno formando avranno chances di vittoria. Il quadro che si sta delineando a Civitavecchia sarà una battaglia tutta a sinistra tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.