Viterbo “Operazione Erostrato” – Continuano le indagini della DDA. In arrivo novità investigative

Incessante il lavoro degli investigatori che avrebbero raccolto ulteriori elementi probatori contro i membri del clan e soprattutto potrebbe allungarsi la lista degli indagati

ROMA – Non si è fermato e non si fermerà certo qui il lavoro della Direzione Distrettuale Antimafia e del dottor Giovanni Musarò nell’inchiesta sulla mafia viterbese venuta alla luce con l’operazione “Erostrato“. Un lavoro durato due anni non poteva certo rimanere circoscritto agli arresti di Giuseppe Trovato e i suoi sodali. Sta uscendo fuori uno spaccato poco conosciuto del viterbese dove, a dettare legge, erano delle vere e proprie bande. Soprattutto straniere. Albanesi, rumeni, moldavi, slavi, ‘ndranghetisti, camorristi e bande sarde che si sono contesi il territorio per gestire il traffico di droga, le estorsioni, la prostituzione e non solo.

Le centinaia di pagine di omissis che sono presenti nei fascicoli messi a disposizione delle difese, era evidente e fin troppo ovvio, che ci potesse essere dell’altro dietro.

Nelle decine di migliaia di pagine dell’inchiesta, tra interrogatori, testimonianze, intercettazioni telefoniche e ambientali, sta emergendo anche un lavoro straordinario fatto dai carabinieri con i metodi investigativi classici. Uomini sotto copertura e anche militari coraggiosi che non hanno avuto timore di esporsi più del dovuto per arrivare fino in fondo a questa straordinaria inchiesta giudiziaria senza precedenti nella storia di Viterbo.

Proprio dagli uffici della DDA presso la Procura della Repubblica di Roma. starebbero lavorando ad altri filoni scoperchiati grazie a questa inchiesta che ha permesso di mettere in piedi un sistema di controllo audiovisivo a dir poco straordinario.

La tempestività delle audizioni e la rapidità di collegamento tra i vari reparti hanno permesso che non venissero commessi delitti e reati ben più pesanti di quelli fin qui accertati.

Al setaccio i rapporti e gli interessi economici non solo dei soggetti da più di un mese ristretti in carcere ma anche di imprenditori e commercianti che con questi personaggi hanno avuto a che fare a più riprese.

Voci sempre più insistenti parlano di una nuova ondata di “avvisi” pronti a piombare sulla ridente e pacifica cittadina viterbese che potrebbero interrompere la gara tra i partiti di maggioranza a chi ce l’ha più lungo (il partito). Ultima notizia, quasi di colore, sarebbe stato denunciato per diffamazione aggravata e calunnia il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Antonio Scardozzi che andrebbe a fare compagnia, si dice, ad un altro consigliere autore di dichiarazioni fin troppo audaci senza avere cognizione delle carte dell’inchiesta e cioè Alfonso Antoniozzi.

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