Viterbo – Stato di salute del lago di Vico e monocoltura. Sarà ora di fare chiarezza?

Duro attacco del professor Nascetti:” Sono vent’anni che mi occupo del Lago di Vico senza essere ascoltato”

 Viterbo – Monocoltura da nocciola. Si è svolto ieri l’ennesimo incontro sull’incidenza di espansioni corilicole e lo stato di salute del Lago di Vico. Indetto da Eugenio Stelliferi, presidente della Comunità montana dei Cimini, ha visto la presenza di professori del dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia, che hanno illustrato gli incoraggianti risultati degli studi effettuati nelle acque e nei terreni circostanti il lago di Vico, dal punto di vista fisico, chimico e agricolo. Studi che dimostrano come le fioriture della temuta alga rossa stiano lentamente regredendo, e che il processo di miglioramento dello stato delle acque sia in trend positivo. «Le acque del lago di Vico si rinnovano ogni diciassette anni: è lecito aspettarci un miglioramento altrettanto lento, ma lo stato delle acque è stato dichiarato eccellente dalle analisi effettuate dall’Arpa Lazio e dall’Istituto Superiore di Sanità» ha dichiarato il professor Cristofori.
In particolare Fabrizio Scialanca del Dafne, intervenendo sull’alga rossa nel lago di Vico, spiega che “dal 2013 al 2017 non si sono più verificate massicce presenze ma solo piccole fioriture. Proseguendo nell’opera di miglioramento già attuata si potranno prevenire ed eliminare”. Docenti che hanno inoltre specificato come le piante di nocciolo siano  utili per combattere il dissesto idrogeologico.
Di diverso avviso il convegno indetto la scorsa settimana da Famiano Crucianelli, presidente del bio-distretto della via Amerina e delle Forre. Dove sono stati presentati i ventennali studi dell’ ecologo Giuseppe Nascetti, che metterebbero in luce lo stato comatoso del Lago di Vico: “Il lago di Vico sta morendo, abbiamo degli studi dell’Università della Tuscia che lo dimostrano, bisognava limitare urbanizzazione delle coste e l’uso di pesticidi e diserbanti e il proliferare dell’alga rossa che produce una microcistina cancerogena sta completando l’opera”. Le dichiarazioni rilasciate durante l’incontro.
In mezzo a questo mare magnum di informazioni abbiamo chiesto spiegazioni proprio al professor Nascetti docente di fama internazionale.
“I rapporti sullo stato delle acque, definite eccellenti, si riferiscono allo stato di balneazione che è tutt’altra cosa rispetto al livello tropico del bacino. Sono anni che mi batto con tutto me stesso per sottolinearlo, ma in tanti sembrano fare orecchie da mercante. Il rapporto tra fosforo e azoto, quello per intenderci che fa fiorire l’alga rossa, vero flagello del bacino viterbese, perché altamente tossica,  è ancora sopra 10, parametro limite, ciò significa che il lago è ancora in uno stato comatoso”.
E riguardo la monocoltura intensiva non fa sconti, “riproporre a Bolsena una monocoltura come quella di Vico è un’idiozia. Può essere proposta solo seguendo un metodo ecologico rispettoso cioè degli ecosistemi. Una prospettiva questa, che offre meno produttività e maggiori costi, ecco perché inattuata. Inoltre, ci sono interessi locali a non intensificare le colture vicino ai Camping”

Un dibattito destinato a proseguire, visto che  Eugenio Stelliferi presidente della Comunità montana, ed alcuni sindaci del bacino di Bolsena. si sono dichiarati pronti a denunciare chi fa inutili allarmismi vedendo nella monocoltura un danno al territorio e al bacino lacuale di Vico, e su cui vorremmo trasparenza una volta per tutte, con dati incontrovertibili, ed esposti nella massima chiarezza, senza interpretazioni a senso unico e di comodo. Un segnale di rispetto per i cittadini, per il territorio  e per le generazioni a venire.