Amatrice – “Lo Scarpone” torna nella scarpiera. Pirozzi abbassa la testa e riabbraccia la Meloni

Dopo essere stato scaricato dalla Lega di Salvini rientra nella coalizione grazie all’indulgenza di Fratelli d’Italia

UDINE – Sergio Pirozzi torna da Giorgia Meloni, l’ex sindaco di Amatrice rientra nel partito dopo la corsa in solitaria alla Regione Lazio che gli era costata l’espulsione dal partito. E’ la leader di FdI a darne notizia: “Oggi Fratelli d’Italia annuncia dal Friuli Venezia-Giulia una nuova adesione: il ritorno di Sergio Pirozzi, uomo simbolo del terremoto e sindaco di Amatrice in carica quando la città è stata rasa al suolo dal sisma.

Abbiamo voluto dare qui questa notizia perché tra le ragioni che hanno spinto Sergio Pirozzi a tornare in FdI c’è la fermezza con la quale abbiamo affrontato in Parlamento il tema della ricostruzione post-terremoto: siamo promotori, infatti, di una proposta di legge che si ispira proprio al “sistema Zamberletti” applicato al sisma del Friuli del 6 maggio 1976, l’unico modello che ha funzionato nella ricostruzione nella storia della Repubblica Italiana”. 

Il consigliere regionale Pirozzi commenta: “Sono onorato della fiducia che ha riposto in me Giorgia Meloni nominandomi responsabile nazionale emergenze e prevenzione grandi rischi del suo partito. È una grande responsabilità, che ho accettato perché considero la proposta di Fratelli d’Italia su questa tematiche la migliore. L’obiettivo è quello di cercare di diffondere sempre di più la cultura della prevenzione, di insegnare non solo a gestire al meglio le emergenze, ma per quanto possibile, a scongiurarle. Abbiamo scelto la città di Trieste per dare l’annuncio, per l’alto valore simbolico della ricorrenza del terremoto che ha colpito il Friuli Venezia Giulia nel 1976, che rappresenta tra l’altro un modello di gestione delle emergenze da cui trarre ispirazione”.

“Zingarozzi” diventa “Melozzi” e tutti vissero più felici e contenti ad iniziare da Stefano Parisi che, a causa proprio dei capricci di Pirozzi e del suo “movimento” dello Scaporne, garantì la riconferma di Zingaretti alla guida disastrosa della Regione Lazio.