Regione Umbria – Palazzo Monaldi srl, Carbonari: “alla fine pagano sempre i cittadini”

Dalla stampa si apprende che l’Assemblea legislativa sarebbe stata condannata in primo grado a pagare circa un milione di euro alla società “Palazzo Monaldi Srl” per aver interrotto la locazione dell’omonimo palazzo dove erano allocati i gruppi politici consiliari.

 

Analizzando la storia di tale locazione, riassunta nella DGR 1886 del 2009, risulterebbe che il palazzo apparteneva all’Istituto Nazionale Assicurazioni Spa e sarebbe stato locato all’Assemblea legislativa sin dal 1997.
A marzo 2009 l’immobile sarebbe poi stato venduto per circa 4,7 milioni di euro alla società “Palazzo Monaldi Srl”, creata appositamente a dicembre 2008. Dalla visura camerale, la società risulterebbe intestata ad altre società, una delle quali detenuta per il 99% da una fiduciaria.

 

Nella DGR 1886 del 2009 si legge che “in data 26 marzo 2009 la società denominata Palazzo Monaldi s.r.l. ha acquistato l’immobile suddetto dichiarandosi disponibile sia a proseguire la locazione, a prezzi di mercato, sia a vendere l’intero immobile … i canoni richiesti per un eventuale novazione del contratto di locazione ammontano ad euro 350.392,80, con un incremento della spesa attualmente sostenuta pari ad euro 186.479,16”.
Non sarebbe stato più logico per la Giunta Lorenzetti – Riommi acquistare l’immobile da INA Spa e pagarlo con un mutuo, invece di sborsare una somma del genere ogni anno?

 

Nella delibera di giunta è scritto che “il Consiglio regionale, pur avendo trasmesso una manifestazione di interesse ed essendo stato invitato a formulare una offerta, non ha potuto partecipare alla procedura concorsuale, stante i tempi di gara molto ristretti e quindi incompatibili con gli adempimenti che regolano la materia”.
Secondo la stampa, nel 2010 il contratto di locazione sarebbe stato poi rinnovato fino al 2016.
A fine 2014 il colpo di scena: la locazione sarebbe stata disdetta dall’Assemblea legislativa e da ciò sarebbe sorta la causa giudiziaria, conclusa con la sentenza di questi giorni, che forse verrà appellata.
Chiederò la documentazione dettagliata di questa complessa vicenda per chiarire le ragioni delle scelte di politici e funzionari, le cui conseguenze rischiano di essere pagate a caro prezzo dai cittadini umbri.

 

Maria Grazia Carbonari, consigliere regionale M5S Umbria