Tarquinia vista con gli occhi di una quattordicenne

“Che bella sarebbe Tarquinia se solo i tarquiniesi fossero più creativi, con più iniziative e con qualche idea più innovativa, ma forse non dipende dai tarquiniesi?!”

Tarquinia è una città stupenda, oserei dire magnifica: c’è un lungomare incantevole con dei tramonti mozzafiato; il centro storico è colmo di monumenti, troviamo la Necropoli Etrusca, l’Ara della Regina, il Porto etrusco Gravisca, le Saline, la Farnesiana, la Roccaccia; è impressionante ammirare l’orizzonte dal belvedere della Ripa, potrei scrivere molto ancora di Tarquinia, tuttavia qualcosa non quadra, insomma, se solo venissero davvero i turisti che merita, Tarquinia sarebbe piena in ogni suo angolo.

Poi ci sono i giovani: noi cerchiamo la novità, la creatività, l’originalità, se volete anche la modernità, niente di così complicato, eppure, queste cose a Tarquinia non ci sono.

Solo per fare un esempio, ricordo che una domenica di luglio, della scorsa estate, si tenne al mare una festa, il “Color Party”, niente di così straordinario tuttavia attirò centinaia di giovani non solo tarquiniesi, ma anche delle vicinanze.

Se solo ci fossero più eventi come questo i giovani avrebbero più interesse per la nostra cittadina.

In sostanza, Tarquinia ha molte risorse che le permetterebbero di arricchirsi e non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il punto di vista sociale, del resto, attirando le persone è chiaro che le strade la sera non sarebbero più deserte, senza anima viva che passeggia, che prende un gelato o che scambia quattro chiacchiere, ma sarebbero affollate di giovani e adulti, probabilmente stimolando anche imprenditori, artisti e associazioni che con le proprie iniziative, animerebbero l’atmosfera.

Basti pensare alla processione del Cristo Risorto, al di Vino Etrusco, al Presepe vivente, alla fiera, piccole manifestazioni che fanno venire a Tarquinia migliaia di turisti. In queste feste così legate alla terra, che si ripetono da ormai tantissime generazioni, i giovani partecipano con grande solidarietà; mi vengono in mente soprattutto il Palio delle Contrade, le Processioni e il Presepe vivente, provate a leggere gli occhi dei partecipati, è evidente il forte senso di appartenenza ad un territorio e alle tradizioni che lo contraddistinguono.

Ma non sono solo queste le cose che piacciono a noi giovani: a noi piace anche fare delle serate alternative, come vedere degli spettacoli di danza, oppure passare una serata a teatro, altrimenti semplicemente durante il giorno, per le ragazze sarebbe l’ideale fare shopping. Invece non è così, tutto si svilisce alla solita passeggiata, o alla chiacchierata appoggiati su qualche muretto perché le iniziative sono veramente poco.

I grandi ci dicono che loro si organizzavano diversamente, erano tempi diversi, la mentalità è cambiata… ma noi giovani non siamo convinti, per noi quello che manca è l’entusiasmo, la voglia di innovare, mancano le vere motivazioni, quelle che dagli anni 70 agli anni 90 hanno portato l’Italia ad essere la terza meta turistica al Mondo, oggi forse siamo al settimo posto.

Colpevoli: politici, imprenditori e cittadini, colpa di tutti. Ma noi tutti per Tarquinia, possiamo fare qualcosa, dobbiamo insieme ritirarne su le sorti, lavorare seriamente se volete il nostro aiuto, anche noi più giovani vogliano lottare.

Giorgia Pusceddu (nella foto)