Civitavecchia Porto – PAS, Manuela Marsili rimarrà in carica fino alla nomina del nuovo amministratore

Grottesco comunicato di ringraziamento del presidente dell’AdSP Francesco Maria Di Majo che serve a distrarre l’attenzione da problemi seri. Bilancio non approvato. Direttore tecnico ancora da nominare e crisi economica senza fine

CIVITAVECCHIA – Le dimissioni dell’amministratore unico della PAS (Port Authority Security) della dottoressa Manuela Marsili, avranno efficacia quando saranno ratificate dall’assemblea del socio unico e la contestuale sostituzione della stessa con un nuovo soggetto.

Nel caso dell’amministratore unico, le dimissioni non hanno immediata efficacia, a meno che non venga nominato contestualmente un nuovo amministratore. L’amministratore uscente ha il compito, in base alla buona fede, di restare in carica finché non sarà eletto un nuovo amministratore. L’assemblea dei soci, però, dovrà eleggere un nuovo amministratore in tempi ragionevoli, altrimenti l’amministratore uscente potrà presentare istanza al Tribunale.

Una volta che le dimissioni diventino effettive, l’amministratore uscente dovrà consegnare la documentazione al nuovo amministratore. 

Leggendo il comunicato strappalacrime del presidente dell’Authority Francesco Maria Di Majo ci è venuto da ridere. Abituato al fresco delle montagne austriache, non perde mai l’occasione di dimostrare di essere totalmente fuori posto nel ruolo che ricopre. per l’ennesima volta la PAS si ritrova a dover approvare un bilancio senza amministratore. Non ha ancora trovato una figura ufficiale per ricoprire il ruolo di direttore tecnico.

Insomma un disastro. Il socio unico, cioè l’AdSP deve imporre all’amministratore l’approvazione del bilancio. Ammesso e non concesso che sia in regola. Non sappiamo con certezza se il POA 2018 sia stato approvato ma, riteniamo di no.

Quando ha presentato la domanda per ricoprire il ruolo di amministratore unico doveva aver già svolto il concorso con l’INPS e quindi consapevole se, una volta vinta la prova, si sarebbe dovuta dimettere creando un danno all’azienda. Danno che Di Majo, invece di fare inutili e pelosi ringraziamenti potrebbe far valere anche in termini economici. Sappiamo che non è facile farglielo capire ma qualcuno, prima o poi, dovrà pure parlare con lui e spiegargli che ne sta combinando di tutti i colori.

Ribadiamo. Probabilmente il cocente sole di questi giorni non aiuta a far ragionare il presidente dell’AdSP Di Majo e quindi chiediamo una cura alla politica nazionale nel rimuoverlo, per il suo ma soprattutto per il bene di Civitavecchia, da un ruolo con il quale sta radendo al suolo una realtà che sembrava indistruttibile. Il Porto. 

Quod non fecerunt barbari, fecerunt Di Majo & Co.