Civitavecchia Porto – Nel regno abusivo di Park Isonzo e la guerra eterna tra Ncc, Taxi e Ape Calesse

Al Park Isonzo posti occupati da macchine abbandonate e senza assicurazione. Eliminata parte della recinzione di confine con l’area Italcementi. Utilizzati gabbiotti abusivi, officine volanti e deposito per pullman. La CSP ha autorizzato o tutto avviene all’oscuro anche del Comune di Civitavecchia?

CIVITAVECCHIA – Non c’è tregua nella lunga battaglia in corso tra Ncc, taxisti, conducenti apecar, abusivi che operano sul fronte porto alla ricerca di una corsa da vendere ai turisti che sbarcano dalle navi crociera.

Alla fine di giugno, l’A.N.I.Tra.V. — Associazione Nazionale Imprese di Trasporto Viaggiatori presentava un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia, a firma di Giulio Aloisi che, lamenta gravi irregolarità nella gestione dei servizi.

Il Comune di Civitavecchia ha rilasciato con bando 21 licenze per l’esercizio del servizio taxi. A partire dal mese di giugno 2019 i noleggiatori operanti su Civitavecchia segnalavano all’associazione che presso il porto turistico ed i punti nevralgici del Comune di Civitavecchia in maniera del tutto abusiva cinque di ape calessino adibite a taxi, andando così ad aumentare il numero delle autovetture taxi previste.

I veicoli ape calessino operano, secondo l’associazione, illegalmente in quanto svolgono di fatto servizio pubblico, non di linea, pur essendo per legge destinate ad operare un servizio di linea su itinerari predeterminati.

Si definisce «navetta turistica» il veicolo a motore elettrico isolato finalizzato esclusivamente al trasporto su strada, in aree di tipo turistico, di passeggeri seduti non superiori ad otto, escluso il conducente, per interessi turistico ricreativi e attrezzati per tale utilizzo. La circolazione della navetta turistica deve avvenire solo su itinerari predefiniti, a connotazione turistica, autorizzati dall’ente o dagli enti proprietari della strada.

Da sopralluoghi effettuati, filmati e fotografati, è risultato che le ape calessino svolgono in realtà servizio pubblico non di linea in sovrapposizione al servizio di taxi e di noleggio con conducente, non operando su itinerari prestabiliti ma trasportando i clienti ovunque su richiesta su tutto il territorio comunale.

Il raddoppiamento di fatto del numero di taxi circolanti sul territorio comunale consente l’esercizio amplificato di pratiche di concorrenza sleale.

Nel Comune di Civitavecchia si è ripresentata la medesima situazione già descritta nell’esposto dell’agosto 2018 in relazione ai taxi che operano contemporaneamente con le auto ordinarie e con le auto di scorta, andando a moltiplicare di fatto il numero di taxi operanti sul territorio.

Inoltre, sempre secondo gli esponenti,  i taxi non svolgono il servizio di piazza presso la stazione ferroviaria, dove vi sono gli appositi stalli di sosta, interrompendo il pubblico servizio, ed effettuano servizi all’interno del porto turistico in modo illegittimo.

Infatti i tassisti prelevano i turisti sotto bordo e li portano subito fuori dal porto passando il servizio di trasporto a ncc di loro fiducia così alterando la concorrenza tra gli operatori.

Non finisce qui. Altre situazione alquanto  anomale e sulle quali il Comune di Civitavecchia dovrebbe eseguire controlli specifici è il Park Isonzo. Si tratta del parcheggio su due livelli che si trova ad un centinaio di metri da Largo della Pace.

Gli spazi coperti vengono venduti ad un canone mensile di 49 euro. Oltre ad essere occupato da macchine abbandonate e che quindi non sappiamo se in regola con gli affitti, molte di queste sono sprovviste di assicurazione e dovrebbero essere rimosse e trasportate nel deposito giudiziario.

Facendo un giro sotto quel parcheggio è incredibile quello che si può vedere. Due mezzi in un unico spazio, taxi di Canepina o di Allumiere parcheggiati in attesa dell’arrivo dei turisti e che non fanno ritorno, per svolgere servizio pubblico, nei comuni dove dovrebbero svolgere la propria attività.

In questa grande giungla dove ogni abuso è lecito, ci si accorge che una parte della recinzione in acciaio zincato che delimita il confine con un’area dell’Italcementi è stata rimossa. All’interno dell’area, non sappiamo chi e come possa aver autorizzato la cosa, sono stati allestiti gabbiotti, officine volanti e deposito di pullman turistici.

E’ tutto regolare? La CSP ha fatto un bando? Ha ottenuto permessi dal Comune di Civitavecchia per occupare quell’area?

Non solo. Cosa assai più strana è l’utilizzo di una sbarra laterale da dove entrano gli autobus. Insomma c’è da controllare molte cose. De Leva, presidente della CSP dovrebbe controllare, come ha fatto per salvaguardare la sua poltrona, se qualcosa non funzioni a danno della CSP stessa ed in particolare del Comune di Civitavecchia. Mancati introiti. Abusi edilizi. Officine non autorizzate. Danni ambientali e via discorrendo. Noi, per non sbagliare, pubblichiamo qualche foto.