Tarquinia – Una ciminiera alta 70 metri per bruciare i rifiuti di Roma

Il sindaco Giulivi si prepara a dare battaglia ai colossi A2A Energia e A2A Ambiente. Caccia al “basista” che ha preparato, in gran segreto, questa polpetta avvelenato per il nostro territorio

TARQUINIA – Alla fine dell’articolo troverete alcune sintesi tecniche che rendono bene l’idea del tipo di termovalorizzatore che hanno tentato di rifilare sul territorio.

Un impianto che nasce per bruciare i rifiuti del Lazio. Una ciminiera alta 70 metri e fornaci alimentate a gasolio. La centrale a carbone dell’Enel che in linea d’aria si trova a poche centinaia di metri produce aria pulita in confronto al CO2 che fuoriuscirebbe da quella fabbrica di “morte”.

 

Tav. 22 – Renderings

 

Fuoriuscirebbe perché una cosa è certa. Quell’impianto non si farà né ora né mai.

Il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi ha incassato il sostegno di tutti i sindaci del comprensorio e dei politici regionali e nazionali che vivono in zona.

Non basta. La Regione Lazio ha un piano ben preciso sulla vicenda e per questo tutti attendono una presa di posizione del presidente Nicola Zingaretti che ancora non ha detto una parola sulla vicenda.

Già perché nella relazione tecnica è riportato un passaggio molto eloquente che riportiamo integralmente:

2.1.2 Proposta di Piano Energetico Regionale (PER) della Regione Lazio

Con Delibera di Giunta Regionale del 17/10/2017 n. 656 è stata adottata la proposta di “Piano Energetico Regionale”. La proposta di Piano Energetico Regionale adottata aggiorna il piano attualmente in vigore approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con Deliberazione del 14/02/2001, n.45.

Il PER è lo strumento con il quale vengono attuate le competenze regionali in materia di pianificazione energetica, per quanto attiene all’uso razionale dell’energia, il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Il PER, attraverso l’individuazione di scenari tendenziali e scenari obiettivo, descrive il pacchetto di azioni, da attuare nel medio-lungo termine, atte a promuovere:

• l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili in linea con lo sviluppo territoriale e
l’integrazione sinergica con le altre politiche settoriali (acqua, aria, rifiuti, etc.);

• l’efficienza energetica in tutti gli ambiti di utilizzo finale (civile, industriale, trasporti e agricoltura);

• lo sviluppo di una mobilità (per persone e merci) sostenibile, intermodale, alternativa e condivisa;

• la modernizzazione del sistema energetico regionale e del sistema di governance;

• la promozione del cambiamento degli stili di vita, attraverso un comportamento più consapevole
nell’utilizzo dell’energia, finalizzato al contenimento dei consumi energetici e alla riduzione delle emissioni di gas serra in tutti gli ambiti.

Il PER si pone quindi obiettivi in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili, riduzione dei
consumi energetici, efficienza energetica e riduzione della CO2.

Venerdì pomeriggio si svolgerà un consiglio comunale congiunto tra i comuni di Tarquinia e Civitavecchia. Saranno presenti anche i sindaci dei comuni confinanti.

Sarà battaglia aspra perché chi ha presentato questo progetto, spendendo centinaia di migliaia di euro già in questa fase, è convinto di trovare il sostegno politico di qualcuno.

Intanto è caccia al basista o ai basisti che, in gran segreto, hanno promosso e sponsorizzato questa iniziativa industriale.

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di valorizzazione energetica di rifiuti speciali non pericolosi, capace di sviluppare al massimo carico termico continuo una potenza termica di 200 MWt e caratterizzato da due identiche linee di combustione (da 100 MWt ciascuna), dalle relative linee di depurazione fumi e da una turbina a vapore a condensazione in grado di generare, al massimo carico termico continuo, una potenza elettrica lorda pari a circa 60 MWe. Il vapore esausto in uscita dalla turbina a vapore è condensato in un condensatore ad aria.

L’impianto in progetto, destinato a funzionare al massimo carico termico continuo di 200 MWt fino a 8.760 h/anno, sarà alimentato con rifiuti speciali non pericolosi aventi un potere calorifico inferiore (PCI) variabile tra 9.200 kJ/kg e 17.000 kJ/kg.

Nella tabella seguente si riporta, a titolo esemplificativo, il consumo di rifiuti riferito al massimo carico termico continuo di 200 MWt, assumendo un PCI medio di riferimento dei rifiuti di 13.100 kJ/kg.

Consumo di rifiuti al massimo carico termico continuo di 200 MWt, assumendo un PCI medio di riferimento di 13.100 kJ/kg

Massimo carico termico continuo 200 MWt PCI medio di riferimento rifiuti alimentati [kJ/kg] 13.100

Consumo orario [t/h] 54,96 Consumo annuo [t/anno] (rif. 8.760 ore/anno) 481.000

Il rifiuto verrà conferito in Impianto mediante trasporto su gomma. L’accesso e l’uscita degli automezzi per il conferimento dei rifiuti avverrà dal lato Nord del TMV.

I mezzi in ingresso saranno sottoposti alle procedure di accettazione qualitativa e quantitativa (pesa). I mezzi saranno avviati al punto di scarico dei rifiuti secondo una viabilità ben definita.

Lo stoccaggio dei rifiuti verrà effettuato in una vasca di ricezione antistante le caldaie, all’interno della quale saranno installate due gru a ponte automatiche, dotate di benna a polipo per la gestione dello stoccaggio e il caricamento delle tramogge di alimentazione delle griglie.

Ciascuna caldaia è dotata di una linea di trattamento fumi composta da:

• 1° stadio di abbattimento a secco/semisecco: reattore con iniezione di reagente (ossido di calcio oppure latte di calce) e carboni attivi + filtro a maniche;

• 2° stadio di abbattimento a secco: reattore con iniezione di reagente alcalino (calce idrata) e carboni attivi + filtro a maniche;

• Reattore SCR per il trattamento degli ossidi di azoto installato in posizione “tail end”.

Il calore dei fumi trattati verrà poi recuperato all’uscita del DeNOx SCR e scambiato con le condense del ciclo termico e/o con l’acqua alimento caldaia. In tal caso è quindi prevedibile un recupero di energia, recupero trasferito sul ciclo termico a beneficio del rendimento complessivo del sistema. I 63/296 Ns rif. R0011667100LMA V01_2019 fumi verranno quindi raffreddati fino a circa 120°C prima del ventilatore di coda e dell’espulsione a camino.

Le ceneri di fondo caldaia saranno raccolte nelle tramogge e da qui estratte mediante un sistema di nastri ed inviate all’edificio stoccaggio ceneri pesanti dove vengono sottoposte ad un processo di deferrizzazione prima dello stoccaggio in apposite aree/baie per l’eventualematurazione/carbonatazione.

Le due caldaie, ciascuna da 100 MWt al massimo carico termico continuo, produrranno 200-250 t/h di vapore surriscaldato a 50-75 barg e 400-440°C di temperatura. Il vapore verrà fatto espandere in un turbogruppo comune ad entrambe le linee capace di erogare al massimo carico termico continuo una potenza lorda di circa 60 MWe. Il vapore in uscita dalla turbina sarà condensato in un condensatore ad aria. L’energia prodotta sarà immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale tramite collegamento in cavo interrato in AT a 150 kV tra la nuova Stazione AT interna al sito di progetto e la S.E. di Santa Lucia, ubicata nel Comune di Civitavecchia.

Prepariamo ad una battaglia senza esclusione di colpi e, soprattutto, a difendere il nostro territorio con ogni mezzo.

 

Sintesi Non Tecnica AIA