Autismo: alla Asl Roma 6 il primo percorso diagnostico terapeutico assistenziale

Roma, 9 nov. – “Stare insieme per condividere un processo molto complesso”. È questo il motto in tema di autismo lanciato da Narciso Mostarda, direttore generale della Asl Roma 6, che ha firmato il primo Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) ad hoc nel Lazio per i disturbi dello spettro autistico nell’eta’ evolutiva. La Asl Roma 6 ha attualmente “in carico quasi 600 casi di autismo”. Intorno al tavolo di lavoro “abbiamo messo tutti gli attori protagonisti nei trattamenti dei disturbi dello spettro autistico, oltre al supporto di specialisti nostri e di altri ospedali come il Bambino Gesù di Roma quale sorta di referente scientifico”. La sindrome- precisa il neuropsichiatra- potrebbe essere in aumento perchè riusciamo a fare diagnosi precocissime, già a 2-3 anni”. Per questo motivo, tra gli specialisti coinvolti, Mostarda cita gli psicologi, i neuropsichiatri infantili, il fondamentale mondo della scuola, le associazioni dei genitori dei bambini affetti da autismo, il terzo settore e il mondo dell’impresa sociale “per garantire anche spazi di lavoro tutelato”. Gli obiettivi del tavolo, però, non si limitano a questo. “Puntiamo a sviluppare linee assistenziali innovative- precisa Mostarda- vogliamo condividere una sperimentazione. Il percorso è strutturato per fasce d’età e lo facciamo insieme ad alcune scuole del nostro territorio”.
Le richieste o le segnalazioni “che ci arrivano- sottolinea lo specialista- ci fanno pensare che c’è ancora un numero importante di minori che potrebbe venire a bussare, o che noi facciamo fatica ad accogliere. Cerchiamo di costruire dei percorsi il più appropriati possibile. Ognuno deve sapere cosa fare, quando e come farlo- spiega il direttore- per percorrere ognuno un pezzo di strada e tutti insieme riuscire a garantire la presa in carico del bambino con autismo”. Questo processo “potrebbe aiutare la sanità a prendere in carico più bambini di quelli che prendiamo oggi- conclude Mostarda- se insieme a noi ci saranno anche altri protagonisti del percorso di cura”.