Acquapendente – Rsa “San Giuseppe”, ecco le carte che sbugiardano il sindaco Ghinassi

Chi c’è dietro al business, perché di questo si tratta, della casa di riposo convenzionata con la Regione Lazio?

ACQUAPENDENTE – Il Sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi, ha risposto con veemenza al nostro articolo intitolato “Il mistero della RSA di Acquapendente accreditata per 60 posti letto livello B”. Lo ha fatto inviando una nota ad altre testate giornalistiche che, pur non avendo trattato l’argomento, hanno pubblicato quella replica. Dopo averne richiesto una copia anche noi, attraverso non meglio precisati responsabili alla comunicazione, abbiamo deciso di non pubblicarlo perché lo hanno fatto gli altri il giorno prima, quindi inutile.

Sostanzialmente, Ghinassi, meglio conosciuto come “il sindaco butterato”, avrebbe detto che i posti accreditati sono 40 e non 60 e tutta una serie di giustificazioni classiche dei comunisti presi in castagna.

Per prima cosa Ghinassi ci accusa di imprecisione: ebbene sì, ha ragione, ci scusiamo con i lettori ma la vicenda è davvero troppo confusa per le nostre limitate capacità investigative.

Stranamente però il Sindaco ci attacca solo su queste cosiddette imprecisioni (accreditati 40 posti letto e non 60) mentre non smentisce nulla sulla sostanza. Poi, si sa, la prima gallina che canta …

Abbiamo scritto che la struttura è di proprietà del Comune e il sindaco si è inalberato, resuscitando l’IPAB che credevamo defunta.

Il Comune infatti pochi mesi fa ne aveva dato il triste annuncio, ma forse il funerale non è ancora avvenuto, così come non si è più saputo nulla dell’inaugurazione della RSA annunciata, sempre un mese fa dallo stesso sindaco in vena di annunci.

Ad ogni buon conto, viva o morta, l’IPAB commissariata, a cosa serve fare questa precisazione?

Dal momento che l’estinzione dell’IPAB è stata avviata proprio da lui (Ghinassi) a seguito della trasformazione della Casa di Riposo in Residenza Sanitaria Assistita.

Nella delibera del Consiglio Comunale si legge infatti che:

– l’Ipab è “Ente oramai superato e risalente alla disciplina della Legge Crispi del 1890 e non più idoneo alla gestione di servizi sociali o socio-sanitari in maniera adeguata stante anche la peculiare ed annosa criticità finanziaria oltre che per l’assenza di professionalità e risorse interne;

– Considerati che la lpab inoltre non svolge più attività diretta di gestione della futura RSA e transitoria della attuale Casa di Riposo avendo affidato in concessione la struttura a società esterna previa gara pubblica;

– Preso atto che il Comune ha stipulato accordo con la Regione Lazio in merito all’iter di accreditamento della RSA;

– Rilevato inoltre che, ai sensi del regolamento regionale N.2 I 2007, il Comune potrà subentrare in caso di estinzione della lpab nei rapporti attivi e passivi e quindi nella concessione a terzi della RSA con i relativi poteri di vigilanza ed introiti derivanti dalla gestione:

– Atteso che la lpab ha concordato con alcuni creditori un piano di rientro del debito con pagamenti rateali correlati all’avvio della RSA;

– Tenuto conto che il Comune di Acquapendente subentrerà nei rapporti della Ipab in caso di estinzione solo nella misura in cui sia garantito l’equilibrio economico-finanziario;

– Preso atto che la lpab ha richiesto la rinegoziazione di un prestito dei € 200.000,00 con il proprio tesoriere al fine di reperire risorse per concludere gli accordi con i creditori estinguendo il prestito originario;

– Considerato che l’istituto finanziario di cui sopra ha richiesto al Comune un eventuale impegno di garanzia:

– Ritenuto di esprimersi in merito con direttiva;

Con voti unanimi espressi nei modi e forme di Legge; Delibera:

a) Le premesse fanno parte integrante del presente dispositivo;

b) Di dare atto che il Comune di Acquapendente si impegna a garantire l’ammortamento del prestito di cui in premessa con Banca Tema filiale di Acquapendente nel caso di conclusione dell’iter di estinzione della lpab Casa di Riposo San Giuseppe e di subentro del Comune di Acquapendente nei rapporti attivi e passivi della lpab stessa ai sensi della vigente normativa in materia;

Di dare atto che in particolare la copertura finanziaria dell’ammortamento verrà garantita dal canone concessorio per RSA e servizi sanitari accessori con possibilità di cessione parziale dello stesso;

Di dare atto che il capitale del prestito potrà essere erogato a conclusione dell’iter di cui al precedente capoverso con scopo di procedere a risanamento finanziario della lpab con accordi con i creditori se necessario o scopi di investimento nella attività della futura RSA;

Di trasmettere il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi di Legge.”

Dal momento che il Comune subentrerà all’IPAB e ne ha addirittura garantito i debiti, a cosa serve la precisazione del Sindaco che sembra una presa di distanza dall’IPAB ma non lo è nei fatti?

Tra l’altro se noi abbiamo sbagliato, anche lui è stato impreciso dichiarando che “la struttura non è comunale ma gestita da una IPAB”: risulta invece che la RSA è gestita dalla “San Giuseppe srl”.

Che ne dite?

Non era una vicenda confusa se è caduto in errore anche il Sindaco?

Aggiungiamo che dal sito della Regione Lazio si apprende inoltre che il Comune ha ottenuto un finanziamento pubblico (di guanto non c’è scritto} per la realizzazione della RSA e che il Commissario straordinario dell’IPAB, Franco Colonnelli, era (o è ancora?} retribuito dalla Regione stessa. Si tratta sempre di soldi pubblici no? Perché allora Ghinassi insiste nel dire che non c’è stato nessun contributo finanziario? Lui come li chiama? E chi sarebbero gli altri misteriosi “pretendenti” che noi vorremmo favorire?

Sempre pubblico è anche il decreto UOO399 del 01/10/2019, oggetto del nostro precedente articolo.

Qui il mistero si infittisce. Nel decreto stesso infatti si ricorda che l’autorizzazione è stata data alla RSA “San Giuseppe”, gestita dalla società San Giuseppe Sri (chissà chi saranno i soci), per 60 posti di livello B (come avevamo scritto) ma, attenzione, l’accreditamento no, cioè a fronte di 60 posti autorizzati sono stati accreditati 40 posti sempre di livello B. Anche qui, quindi, il Sindaco ha ragione, i posti accreditati sono 40 e non 60 ma in sostanza cosa cambia se nessuno ne sentiva il bisogno e ci servivano semmai posti per malati di Alzheimer? e che fine hanno fatto gli altri 20 posti autorizzati? che senso ha autorizzarne 60 e accreditarne 40?

Nello stesso decreto, a firma del Presidente Zingaretti, si aggiunge che l’accreditamento è provvisorio e che nei prossimi sei mesi dovranno essere verificati dalla ASL i requisiti, il volume delle attività e la qualità dei risultati.

Nelle premesse del decreto si ripercorre l’intera annosa vicenda, con i gravi problemi dell’IPAB, i lavori interrotti, la mancanza dei requisiti minimi, i contenziosi tra i 3 moschettieri (Regione/Comune/lPAB), l’impegno a riconoscere la proprietà esclusiva dell’immobile in capo alla Regione (qui comincia a girarci la testa: la proprietà è della Regione?) insomma se come dice Ghinassi “ci sono voluti più di 10 anni”, i motivi c’erano, eccome. Forse, ci permettiamo di dire, è lui che dovrebbe essere più preciso.

Interessante anche la nota (sempre nel decreto di cui sopra) in cui la Regione scrive che oggi vengono accreditati 40 posti di livello B ma domani si potrà modificare il livello come pure incrementare i posti. Et voilà! ecco di nuovo spuntare i posti che ci eravamo persi per strada.

La migliore, secondo noi, dato che il diavolo si nasconde nei dettagli, è quella che riguarda la necessità di sostituire il medico responsabile “risultato carente dei titoli idonei a ricoprire l’incarico” secondo la Regione.

E qui l’ineffabile Direttore Generale della ASL di Viterbo si supera, dando parere positivo e “confermando il medico responsabile”, lo stesso che la Regione aveva bocciato perché non aveva i requisiti di Legge.

Qualche funzionario serio in Regione c’è e deve essersi messo di traverso perché su insistenza della Regione che fissa un termine per adempiere, finalmente la “San Giuseppe srl” sostituisce il medico con un altro professionista specializzato in Tisiologia, Medicina Generale e Malattie dell’apparato cardiovascolare.

Incredibile, altro che “un colpo di mano” come dice Ghinassi, qui i colpi sono talmente tanti che rischiamo di dover aprire una rubrica a puntate. Più si scava più si trova. Siccome ci piace scavare, abbiamo trovato anche un ottimo minatore del loco in grado di fornirci documenti e approfondimenti.

 

PO_DD_G16978_19_12_2018

 

decreto Zingaretti ipab San Giuseppe

– Segue