Acquapendente – Sull’ospedale arriva una delirante lettera del sindaco Ghinassi

Il primo cittadino dovrebbe smetterla con la propaganda e dedicarsi davvero ai problemi della città, abbandonata a se stessa e ridotta a paese morto del profondo sud 

ACQUAPENDENTE – Sul sito del Comune è stata pubblicata una lettera scritta dal sindaco e inviata ai colleghi del comprensorio che, aveva evidentemente come scopo, quello di rassicurare tutti sulla situazione dell’Ospedale. Purtroppo per lui, evidentemente poco avvezzo alla lingua italiana, quella lettera, piena di minacce e di informazioni fumose, non fa altro che aumentare i timori su prevedibili nuove iniziative da parte della Regione Lazio e della Asl di Viterbo.

Una lettera che, per avere un briciolo di credibilità, doveva portare la firma del direttore generale della Asl e non certo la sua.

Anzi, questa lettera la invia per conoscenza proprio al direttore generale come se anch’essa, non fosse in possesso di informazioni che invece lui, magicamente, ha nel suo prezioso “cassetto”.

Questa la lettera:

In seguito ad una reiterata campagna stampa sull’Ospedale di Acquapendente, il Sindaco Angelo Ghinassi ha ritenuto opportuno scrivere questa lettera ai Sindaci del territorio, alla ASL e alle persone in indirizzo.

Si stanno anche valutando azioni di denuncia/querela riguardanti la diffusione di notizie a mezzo stampa o via social network, sia per procurato allarme, sia in tutti i casi (anche attraverso commenti social), in cui l’onorabilità dell’Amministrazione Comunale, e di chi la rappresenta, siano state denigrate o calunniate.

Ai Sindaci dei Comuni di
Bolsena
Gradoli
Grotte di Castro
Latera
Onano
Proceno
San Lorenzo Nuovo
E, p.c.
Al Direttore Generale della ASL di Viterbo
Al Direttore UOC Medicina e Pronto soccorso Ospedale di Acquapendente

Oggetto: Situazione Ospedale di Acquapendente

In riferimento alle recenti notizie di stampa che hanno riguardato l’Ospedale di Acquapendente e, in particolare, l’allarme sulla presunta decisione, da parte della Asl di Viterbo, di sopprimere il servizio di guardia anestesiologica notturna presso il suddetto ospedale, ritengo doveroso fornirvi le informazioni al momento in mio possesso.

L’Azienda sanitaria non ha mai comunicato la soppressione del servizio in oggetto ma ha rappresentato l’esigenza di mettere in campo nuove misure organizzative più idonee a garantire la continuità del servizio.

Inoltre, non è mai stata messa in discussione l’operatività dell’Ospedale aquesiano, classificato di Zona disagiata, né tantomeno l’esistenza del Pronto Soccorso.

Viceversa, sono a conoscenza di azioni programmatiche, anche di breve termine, tese a migliorare l’operatività della struttura, attraverso l’incentivazione delle attività ambulatoriali e dei percorsi terapeutici sia diagnostici che assistenziali, la realizzazione del progetto di farmacia di continuità, e la realizzazione di interventi per la reale integrazione tra l’Ospedale e i servizi territoriali, agevolata tra l’altro dalla dimensione e dalle potenzialità della struttura.

Tuttavia, permangono rilevanti criticità in merito a:

  • Carenza di personale medico, infermieristico e ausiliario, per la quale ci attendiamo un preciso piano di gestione del turn over da parte dell’Azienda;
  • Difficoltà a sviluppare appieno percorsi terapeutici PAC, APA, PDTA, per la carenza di personale medico, soprattutto nel reparto Radiologia;
  • Carenza manutentiva della struttura, soprattutto per la componente edile (pavimenti, finestre, pareti, ecc.). Su questo aspetto i recenti interventi dei nostri Comuni hanno permesso l’avvio di alcune manutenzioni che migliorano la funzionalità e il decoro della struttura, ma ancora molto rimane da fare.

Un significativo punto di forza dell’Ospedale è rappresentato dalla professionalità e disponibilità del personale che ha permesso di garantire, nonostante le carenze suddette, tutti i servizi anche al di fuori della unità operativa di appartenenza. A questo proposito giova sottolineare l’impegno dell’attuale Direttore di Medicina Generale e Coordinatore Clinico, Dott. Remo Brenci, che con il suo operato ha garantito un flusso rilevante e costante di pazienti e una buona qualità della degenza nel reparto di Medicina.

Per quanto mi riguarda, garantisco il massimo livello di attenzione riguardo la situazione della nostra struttura ospedaliera, anche grazie alla piena collaborazione sia con il Direttore di Medicina Generale e Coordinatore Clinico che con il Direttore Generale della ASL di Viterbo.

Sarà mia cura tenervi costantemente informati circa l’evolversi della situazione.

Un caro saluto.
Angelo Ghinassi

Un caro saluto anche a lei signor sindaco. La sua scarsa conoscenza della materia, la superficialità nella trattazione degli argomenti e la necessità di inviare questa lettera per conoscenza sia al direttore generale della ASL di Viterbo che al direttore UOC Medicina e Pronto soccorso Ospedale di Acquapendente come se quest’ultimi avessero bisogno delle sue informazioni e/o rassicurazioni per conoscere il futuro del nosocomio aquesiano è davvero imbarazzante.

Una regola che vige per tutti “verba volant scripta manent” dovrebbe spingerla ad essere più riflessivo prima di mettere nero su bianco determinate cose. Le ricordiamo, semmai ce ne fosse bisogno, che la Regione Lazio è retta da un personaggio come Nicola Zingaretti, ancor peggio l’assessore di riferimento D’Amato. Tutti del Partito Democratico. Ci dispiace per lei e per loro ma alle vostre parole non crede più neanche Matteo Renzi.

La invitiamo, caro sindaco, a leggere attentamente la nota della Asl di Viterbo dove si parla, chiaramente, di breve e medio periodo. Ai cittadini interessa il lungo periodo e questo dovrebbe essere nelle vostre fumose risposte “politiche”:

In merito alle note diffuse alle stampa da parte di una componente politica locale, circa l’ospedale di Acquapendente, la Asl di Viterbo comunica che i servizi di emergenza collegati al Pronto soccorso non saranno depotenziati e manterranno, nel breve e nel medio periodo, i livelli di assistenza e di sicurezza attualmente garantiti all’utenza.

Come per le altre strutture ospedaliere e, ancora di più, essendo l’ospedale di Acquapendente classificato in zona disagiata, il presidio è collegato con tutta la rete aziendale dell’emergenza, potendo inoltre fare affidamento su una postazione medicalizzata dell’Ares 118 e sul servizio di elisuperficie attivo h 24.

L’azienda, in stretta collaborazione con il direttore dell’unità operativa Medicina generale e coordinamento clinico, in virtù di questa tipologia di risposta alle situazioni di emergenza e all’analisi, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, degli accessi registrati in ogni fascia oraria, con particolare riferimento al Pronto soccorso, sta monitorando l’utilizzo delle risorse al fine di un loro razionale impiego e di ipotizzare soluzioni organizzative ottimali che non comportino variazioni nella qualità dei percorsi assistenziali e nei livelli di sicurezza. Tale modalità di lavoro viene applicata in tutte le strutture ospedaliere e territoriali, non solo ad Acquapendente.

La Asl di Viterbo resta a disposizione dell’Amministrazione comunale, delle forze politiche locali e dei cittadini, per eventuali richieste di approfondimento.

Se non dovesse esserle chiaro quanto scritto dalla Asl di Viterbo, ci chiami, le faremo un disegnino.