Acquapendente – Alla Rsa San Giuseppe il regalo di Natale è arrivato prima. Rette aumentate di quasi mille euro e scoppia la polemica

Straordinario successo politico del sindaco comunista Angelo Ghinassi che è riuscito nell’impresa di farsi accreditare, per adesso 40 posti (poi saranno 60) da quel fenomeno, ormai da circo, cioè il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

ACQUAPENDENTE – Essere profeti su come sarebbe andata a finire l’Rsa (residenza sanitaria assistita) San Giuseppe ad Acquapendente era fino troppo facile.

Il sindaco, Angelo Ghinassi, che minaccia querele a destra e manca, ha presentato il regalo di Natale agli acquesiani, cioè a quelle persone che hanno un familiare presso la struttura divenuta Rsa, con un mese di anticipo.

Sono bastati meno di due mesi al Ghinassi e agli scienziati che lo supportano per portare la retta della struttura, carente in alcuni standard di sicurezza, da 1184 euro a 2100.

La struttura era una casa di riposo di proprietà del Comune per la quale l’altro scienziato del Partito Democratico, il “re” delle tasse e cioè il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha firmato il decreto di accreditamento istituzionale, assicurando, con fondi regionali, le risorse necessarie per operare in riferimento ai reali bisogni.

“GRAZIE R.S.A.Grazie a tutte quelle persone ce si sono battute ed impegnate per trasformare la Nostra Casa di Riposo in una RSA. Praticamente STESSI SERVIZI di prima con rette mensili raddoppiate. A mia madre, senza chiedere nessun ISEE, è arrivato l’adeguamento retta da 1184 euro a 2100 euro che prende una pensione di 500 euro, con un preavviso di 10 giorni. Questo significa che dovrò trasferirla in un’altra struttura fuori dal territorio comunale. Grazie ancora a tutti per immenso servizio che la RSA apporta ai cittadini acquesiani.”

Come dare torto a questa persona. La Rsa di Acquapendente San Giuseppe, vederla da fuori è stupenda. Entrare dentro di spaventa vedere e pensare che quando saremo vecchi faremo la fine di quei vecchietti, abbandonati senza un intrattenimento, in attesa dell’ultimo viaggio.

Abbiamo oscurato i volti di questi amabili nonni. Non meritano di avere un sindaco come quello che hanno. Non meritano neanche un presidente di Regione come quello che si ritrovano.

Quanto potrà costare mai un anziano che mangia un cucchiaio di minestra, una tazza di latte e sta tutto il giorno sulla carrozzina a rotelle.

Quali attività si svolgono per far trascorrere loro più veloce la giornata? Non lo sappiamo. Sarebbe il caso che qualcuno si informasse. Così come qualcuno dell’opposizione dovrebbe chiedere al sindaco Ghinassi come mai le finestre del secondo piano non sono in sicurezza?

Perché si possono aprire e da quelle finestre cadere o magari altro.

Riteniamo che qualcuno, anche a livello regionale, la Corte dei Conti, indaghino su quello che sta accadendo o è accaduto in questi ultimi due mesi.

Questa è la lettera inviata agli ospiti. Sindaco Ghinassi si vergogni:

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