Inceneritore, l’altolà del Sindaco ad ACEA: “qui non brucerete i rifiuti di Roma e Perugia”

Latini e il Comune di Terni dicono no all’aumento delle quantità e delle tipologie di rifiuti da bruciare nell’inceneritore di Maratta, di proprietà della municipalizzata romana ACEA

TERNI – “La conca ternana non può continuare ad essere inquinata. Diamo parere negativo alla richiesta di ACEA a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Lo hanno detto il sindaco Leonardo Latini e l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati durante la conferenza stampa di oggi pomeriggio a Palazzo Spada rispetto al parere espresso dal Comune di Terni che è stato inviato alla Regione dell’Umbria.
“In caso contrario il rischio è che l’impianto di Terni entri in maniera definitiva nella chiusura del ciclo dei rifiuti e che qui vengano bruciati i rifiuti di tutta l’Umbria, senza che sia stato attuato il piano regionale (che prevedeva un impianto anche nell’ambito perugino) e senza che lo stesso sua stato aggiornato, considerando ad esempio che a Terni siamo a oltre il 74% di raccolta differenziata grazie anche al supporto dei cittadini, e che quindi siamo un comune virtuoso che ha molto investito su questo aspetto. E soprattutto senza considerare che la conca ternana e l’area di Maratta sono, dati alla mano, i luoghi più inquinati dell’Umbria, ovvero l’area più critica della regione a livello ambientale e sanitario, come dimostrato dai risultato dallo Studio Sentieri aggiornato al 2013”.

“Il nostro parere si basa su dati tecnici e scientifici provenienti da fonti ufficiali come Arpa e Istituto Superiore di Sanità. Ipotizzare l’implementazione dei codici richiesti – ha specificato l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati – con la conseguente possibilità di chiusura del ciclo di rifiuti di tutta la regione a Terni, significherebbe non intervenire per ridurre i fattori di rischio, tra i quali quelli ambientali che contribuiscono all’eccesso di patologie riscontrato dallo Studio Sentieri. Non solo, in questo modo si porrebbero le basi per la definitiva stabilizzazione di una situazione che vedrebbe la conca ternana, che per costituzione geomorfologica ha grosse difficoltà legate soprattutto nei periodi invernali  alla dispersione degli inquinanti emessi in atmosfera, continuare ad essere gravata degli inquinanti (polveri, diossine, metalli, NOx , ecc.). provenienti da una attività industriale come quella dell’impianto di termovalorizzazione oggetto di procedura”.

Dunque l’Amministrazione comunale con un parere sottoscritto dal sindaco e dell’assessore all’ambiente oltre che del dirigente tecnico della Direzione Ambiente del Comune di Terni ha espresso parere negativo all’implementazione dei rifiuti autorizzati con rifiuti codice 19 12 provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani come combustibile del termovalorizzatore, chiedendo di rimandare ogni implementazione di codici per l’Impianto ACEA Ambiente ad un adeguamento del Piano Regionale dei rifiuti che definisca in modo chiaro la modalità di chiusura del ciclo degli urbani escludendo,  per  tutti i motivi ambientali e sanitari sopra esposti, la conca ternana dalle aree che potrebbero risultare idonee per impianti destinati al recupero energetico dei residui dei rifiuti regionali.