Foligno- Sindaco contro pellicola sui Trans: “La città non è immorale e arretrata”

 Foligno, 29 novembre 2019 – Doveva essere la giornata dell’ anteprima nazionale  del film ‘Nati 2 volte’, da uomo a donna, superando pregiudizi e burocrazia. Il cambio di sesso raccontato sul grande schermo, ripercorrendo gli ostacoli che ancora oggi si ritrova ad affrontare chi decide di intraprendere questa strada. Girato interamente a Foligno lo scorso anno e commissionato dall’assessorato al Turismo proprio promuovere il territorio, il film, vede protagonisti alcuni grandi nomi del cinema italiano, come Fabio Troiano, Euridice Axen, Marco Palvetti, Rosalinda Celentano, Daniela Giordano, Vittoria Schisano, Riccardo Graziosi, Gabriele Cirilli, Umberto Smaila, Nini Salerno e Francesco Pannofino. Reduce dalla presentazione della pellicola a Cannes, la produzione: tra cui  il regista, Luigi Di Lallo, il produttore Gianluca Vania Pirazzoli e gran parte del cast si sono recati al Supercinema di Foligno per presentarlo alla città che gli ha dato i natali, peccato che nessuno dell’amministrazione fosse in sala a portare i dovuti omaggi a chi sceglie di investire su un territorio.

E’ lo stesso sindaco Zuccarini a dare spiegazioni: «Esprimiamo apprezzamento per la maniera con la quale è stata affrontata una così delicata e toccante tematica. Occorre precisare che questa produzione cinematografica era stata commissionata dal precedente assessorato al Turismo, con le finalità erano quelle della promozione turistica del territorio e dell’immagine della città, per le quali erano state stanziate apposite risorse. A nostro avviso tale produzione cinematografica, non solo non è riuscita nell’intento di favorire un ritorno dal punto di vista del cosiddetto ‘cineturismo’ ma anzi risulta in parte controproducente per l’immagine stessa della città, più volte descritta come paesello di provincia, con personaggi caricaturali, comportamenti immorali ed illegali di impiegati comunali, e con un livello di arretratezza culturale e morale che non rispecchia assolutamente la realtà di una Foligno civile e moderna. Le scene sono concentrate prevalentemente in un tratto della Conce, in alcuni vicoletti del centro storico ed in parziali inquadrature di Piazza della Repubblica, e paradossalmente alcune location di particolare prestigio vengono associate alla città di Milano. In base a ciò ritenendo il prodotto cinematografico non all’altezza dell’aspetto turistico promozione che si attendeva, ne è derivata la scelta di non presenziare in sala».

Non la pensa così il presidente di Confcommercio, che addirittura sogna una fiction a Foligno, sempre sul tema. Mentre la produttrice Sonia Giacometti puntualizza: «Il tema affrontato nella pellicola, quello delle problematiche legate all’identità di genere, non ha mai costituito a priori una chiusura, anche per l’allora amministrazione, che aveva valutato positivamente sia la sceneggiatura, scritta in punta di penna, in maniera molto discreta, sia l’interpretazione affidata ad attori di calibro nazionale, che possono solo costituire un valore aggiunto nel fare da cassa di risonanza alla promozione del film, che ha già vinto vari premi, di cui uno anche a Toronto. I calorosi applausi e la commozione dei tanti folignati in sala – sottolinea Giacometti – sono gli elementi tangibili che il film non restituisce la percezione di una città provinciale, né quindi crea un danno di immagine al territorio».

 

Benedetta Ferrari