Regione Lazio – Barillari (M5S) contro Taverna (M5S): “Per una poltrona dicono che stanno bene con il Pd”

Il consigliere regionale del Lazio contro le frasi dette da Paola Taverna (la borgatara a cinque stelle) rilasciate a Repubblica

ROMA – Aveva detto no al Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio e il tempo gli ha dato ragione. Di Maio , come un coniglio, ha abbandonato la nave che sta affondando e che affonderà definitivamente con i voti di oggi in Emilia Romagna e Calabria.

Senza troppi peli sulla lingua ha detto no anche al M5S di Paola Taverna. La boccaccesca deputata del M5S che ricorda, in volgarità e sguaiatezza un’altra collega donna transitata ora anche lei nelle fila del PD.

Il Consigliere regionale del Lazio Davide Barillari continua nella sua posizione di difesa assoluta della posizione delle origini: nessuna alleanza, il Paese si cambia solo una volta superato da soli il 50% dei consensi. Lo ha ribadito nel pomeriggio con una breve dichiarazione: “Mai più Pd avevamo urlato per anni. Ora per una poltrona, tutti fanno gara nel dire quanto si sta bene con il Partito di Mafia Capitale…“. Questa mattina è stata Paola Taverna a dire che con il Pd il M5s lavora bene.

La senatrice pentastellata, aveva detto che il Movimento 5 Stelle “per un anno e mezzo è stato con chi ha fatto solo propaganda. Oggi invece lavoriamo con un Partito che non pensa solo a se stesso e questo rende le cose più semplici“. La vicepresidente del Senato Paola Taverna ha speso parole di elogio per il Pd. Lo ha fatto rispondendo ad un’intervista su ‘Repubblica‘.

Non stiamo adeguando la nostra politica a quella del Partito Democratico, stiamo portando avanti il nostro programma anche col Pd” ha puntualizzato. Esclusi nuovi patti con la Lega: “Mai più. Fa cose che cominciano a farmi paura”. Quanto al nuovo capo politico dei 5 Stelle Paola Taverna sostiene che ora “si apre una fase costituente“.

Il passato è stato pieno di episodi sui quali ci sono “molte riflessioni da fare“. Proprio per questo “il ‘chi‘, verrà molto dopo il ‘cosa‘ “. Insomma, prima i contenuti, poi i nomi. A cominciare dal suo: “Non sono stata io a propormi. Ma se qualcuno riconosce il lavoro che ho fatto in questi anni, lo ringrazio“, ha detto la vicepresidente del Senato.