Rieti piange Kobe Bryant, Curva Terminillo: “I nostri cuori si sono fermati”

Rieti –  In queste ore Rieti rimane scioccata dalla notizia della morte di Kobe Bryant  che a soli 41 anni se n’è andato in un incidente in elicottero assieme ad altre 4 persone (tra cui la figlia Gianna Maria, 13enne) nei pressi di Los Angeles. La stella del basket americano, come ricordano molti tifosi sui social, aveva vissuto nel capoluogo sabino dai 6 agli 8 anni (tra il 1984 e il 1986) frequentando le scuole elementari in città.
Bryant a Rieti aveva mosso anche i primi passi nel basket, suo padre Joe giocava, infatti, con la squadra reatina, l’allora Sebastiani, in serie A2. Joe che passeggiava in centro con la splendida moglie Pamela e si tirava dietro Shaya, Sharya e quel moccioso di Kobe a cui aveva donato il talento del predestinato. Il Comune di Rieti, anni fa, dedicò a Kobe anche un fumetto con la sua storia, distribuito nelle scuole. Kobe salutò la sua maestra reatina, durante un’intervista a Radio Deejay, e la Nike celebrò il campione con una scarpa “Rieti”.
    “Tutti i cuori dei reatini si stanno fermando in questi minuti, perché un brivido sta correndo e un nodo in gola non ci fa ingoiare” scrivono i tifosi della Curva Terminillo del PalaSojourner. “Correvi sul nostro parquet del palazzo – aggiunge la curva – alla fine di ogni partita di papà Joe, ti portava in braccio dopo molti dei suoi trionfi. Un popolo ed una curva perde un figlio, un reatino, un alunno, un bambino che, da grande, divenne un idolo mondiale del basket. Il popolo della Curva Terminillo di ogni tempo da primi anni ’80 ad oggi esprime sgomento a non saperti più volare e schiacciare a canestro, ma per noi sei e resterai un bambino reatino giocherellone, il figlio del nostro grande Joe ed un mito del basket. Ciao Kobe, salutaci zio Willie”.  A Rieti tutti ricordano la prima partita di minibasket con Kobe indiavolato e tutti i bambini che piangevano, costringendo l’allenatore a farlo uscire per manifesta superiorità. O quella volta che a Roma, durante un All Star Game con papà Joe protagonista, lui che era lì da «raccomandato» per fare il raccattapalle, tra il primo e il secondo tempo si mise a tirare a canestro facendo spellare le mani agli ottomila del PalaEur. Kobe adorava tornare in Italia in vacanza, in particolare Positano e Capri. E proprio Capri è il nome che ha scelto di dare all’ultima delle sue 4 figlie, nata pochi mesi fa. Aveva promesso di tornare a salutare i suoi amici di infanzia ma la promessa è caduta nel vento.