Civitavecchia – Tedesco: “I Porti non si tassano, il Governo si opponga al Commissario Ue”

Il Sindaco Promette: “Interesserò anche l’Anci”

CIVITAVECCHIA – «Il Governo difenda i porti italiani». Questo il tenore dell’appello che il sindaco Ernesto Tedesco ha lanciato in merito alla volontà della Commissione europea di imporre la tassazione alle 15 Autorità di sistema portuali dislocate sul territorio nazionale.

«Il 10 gennaio scorso – spiega Tedesco – sulla Gazzetta europea è comparsa la lettera con la quale il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager chiede all’Italia di riscuotere l’Ires dalle Autorità di sistema portuale. Sostanzialmente, lo Stato dovrebbe tassare al 24% l’attività di enti pubblici: una idea che si commenta da sé. Il Governo ha però pochi giorni ancora per rispondere e riteniamo che debba farlo in maniera netta, difendendo gli interessi nazionali, dei nostri porti, delle imprese e dei lavoratori, in questa come in altre occasioni. È il caso ad esempio – continua il Sindaco – della ipotesi, emersa in questi giorni, sulla cosiddetta spending review inserita nell’ultima legge di bilancio, destinato ad indebolire il sistema marittimo italiano proprio nel momento in cui sarebbe bene prevedere investimenti infrastrutturali».

Sulla portualità, per Tedesco, l’Italia non può più fare errori «come accaduto per la privatizzazione degli scali strategici avvenuta in Grecia. Mi attiverò – promette – pertanto affinché anche l’Anci, nel mio ruolo di consigliere nazionale dell’Associazione dei Comuni, si faccia portatrice, presso i massimi livelli istituzionali, di politiche più attenta all’economia del mare nel suo complesso e dei porti in particolare». Processi da cui le città portuali non possono essere escluse. «Una privatizzazione imposta dall’alto porrebbe le nostre imprese e i nostri lavoratori davanti ad un salto nel buio, senza alcuna rete di protezione. Processi come questi – tuona Tedesco – vanno sottoposti alla valutazione democratica dei territori che coinvolgono. Sono certo che anche a Civitavecchia, dopo la risoluzione della cosiddetta “guerra” sul traffico della frutta, si verificherà una forte mobilitazione affinché le strutture portuali non debbano correre un pericolo ancora maggiore».