Civitavecchia Porto – Vincenzo Conte ex Pas: “Sono un uomo dello Stato, se mi chiamano, pronto a fare il commissario dell’AdSP”

Il colonnello dei carabinieri, attualmente in servizio a Palazzo Chigi, avrebbe avuto un colloquio con la Ministra dei Trasporti Paola De Micheli

ROMA – Mentre cercavamo di approfondire le vicende legate alla PAS (Port Authority Security), di cosa farà l’attuale amministratore unico Raffaele Marcello, dopo le dimissioni dell’organo di controllo, ci siamo imbattuti in una notizia davvero interessante.

Qualcuno ci ha fatto una “soffiata” e detto che, l’ex amministratore unico della società in house di sicurezza portuale, autore di diverse lettere contro l’atteggiamento del socio unico (Autorità di Sistema Portuale Tirreno Centro Settentrionale), reo di non aver saputo gestire la crisi economica e quindi averla portata sul lastrico e più vicina alla liquidazione.

Lettere dai contenuti forti, arrivate in Procura, alla Corte dei Conti e sul tavolo della Ministra (come vuole che vengano chiamati i ministri donna la Boldrini).

Proprio nei giorni scorsi, tra il Conte (carabiniere) e la Ministra, ci sarebbe stato un incontro. Casuale a Palazzo Chigi?

Appuntamento chiesto da Vincenzo Conte o chiamato durante un consiglio dei ministri in quel di Palazzo Chigi direttamente dalla De Micheli?

La curiosità ci ha spinto a chiamare telefonicamente Vincenzo Conte.

Colonnello, ma è vero che si è incontrato con il Ministro Paola De Micheli per parlare della situazione di Civitavecchia?

“Non sono autorizzato a rilasciare alcun tipo di dichiarazione sulla vicenda, anche perché incontrare un Ministro, dove lavoro io, è abbastanza facile”.

Ok, ha incontrato il Ministro. Adesso, ci può dire se avete parlato di Civitavecchia, della PAS o di come sta operando l’attuale e ormai certificato, inadeguato e fuori posto, Francesco Maria Di Majo?

“Le ripeto, io sono un uomo dello Stato, se qualcuno mi chiama a ricoprire il ruolo da commissario all’Authority non posso rifiutare”.

Scusi che c’entra il commissario a Molo Vespucci, non le ho chiesto questo ma, visto questo (misunderstanding) credo che l’argomento trattato sia stato molto interessante per lei…

“I disastri di questi ultimi tre anni di gestione sono evidenti. Non serve il mio giudizio. Non voglio essere frainteso. Ho semplicemente detto che, essendo un uomo a servizio dello Stato, se come dicono ormai da mesi, dovessero commissariare Molo Vespucci e, ipotesi lontana e assai improbabile, dovessero chiamare me, non posso certo tirarmi indietro come ho già fatto per la PAS e per altre società pubbliche dove ho svolto con diligenza il mio compito”.

Insomma, il colonnello s’è incartato e cercato di correre ai ripari ma la frittata linguistica è compiuta. Non sappiamo se Francesco Maria Di Majo sarà commissariato a tre mesi dalla scadenza naturale del suo mandato ma, queste voci, confermano che l’operato dell’avvocato romano non è stato apprezzato da nessuno e che a prendere il suo posto sono già pronti.