Civitavecchia – Il sindaco Tedesco cede alle pressioni su Csp e annienta la Lega

Nel cda, pur di umiliare i salviniani ed escluderli, nominata la comunista e “pupilla” di De Magistris, Valentina Sanfelice, già protagonista in città del fallimento Coop Tirreno

CIVITAVECCHIA – Nessuno si aspettava un atto di coraggio da parte del sindaco Ernesto Tedesco in queste ultime nomine per la gestione di CSP. Per carità. Pochi o nessuno avevano creduto, in queste settimane, alla favoletta che ad essere nominati nel cda sarebbero stati tecnici ed avulso dal territorio.

Anche noi siamo tra quelli che sostengono che i tecnici sono un disastro alla guida di un ente pubblico. Basta spostarsi di qualche centinaio di metri dal Pincio e raggiungere Molo Vespucci per averne conferma.

Peccato però che il sindaco, che credevamo fino a poco tempo fa della Lega, aveva imbruttito nei confronti di tutti e fatto credere di non cedere alle pressioni di questo o quel partito.

E’ accaduto esattamente il contrario. Tutti i nominati nel cda sono chiaramente professionisti prestati alla politica.

Quello che ha lasciato perplessi tutti è il modo con cui è stato trattato il primo partito nazionale, cioè la Lega. Quella i Salvini. Quella del Capitano che ogni qual volta c’è stato bisogno di spendere il suo nome ha risposto presente…

Fin da prima delle elezioni, altri politici o chissà chi altri, hanno deciso per nome e conto dei leghisti, quelli della prima ora per intenderci. Prima il sindaco, poi no, poi sì. 

Poi gli assessori, un, due tre stella, stelle, stalle e subito dopo i primi veti. Pensate che per evitare di andare al voto senza aver neanche nominato la giunta, gli esponenti della Lega, si sono visti costretti a mandare giù il primo rospo nominando tre, diconsi tre, assessori donna.

Delle deleghe a loro assegnate neanche parliamo. Talmente deboli e ridicole che essere o no in giunta è la stessa identica cosa. Ma va bene. La coalizione deve andare avanti. In questa coalizione a farla da padroni sono Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lista Tedesco. I primi perché c’hanno una marea di voti personali. I secondi perché hanno i santi in paradiso e i terzi perché c’hanno il sindaco che, con le nomine di ieri, ha palesemente preso le distanze dalla Lega di Salvini.

Tra deleghe di peso e nomine varie, gli “amici” di coalizione della Lega hanno finito praticamente i nomi da proporre. Non c’è che dire.

Non vogliamo infierire su chi ha prevalso, su chi sta prevalendo o su chi prevarrà domani. E’ tutto scritto.

Ci fermiamo col dire che la Lega deve battere un colpo. Alessandro D’Amico deve tagliare il cordone ombellicale con Battilocchio e far in modo di essere presente, far sentire la sua voce. Da quando è stato eletto non ricordiamo sue iniziative, sue azioni, sue incazzature, niente, il nulla cosmico. Se nella Lega è iniziata una fuga, al momento limitata al gruppo misto, una ragione dovrà pur esserci. Prima Daniele Perello, poi Stefano D’Angelo, poi la Pepe e Cacciapuoti dapprima hanno cercato di mandare segnali d’allarme, mai recepiti e poi, come gesto estremo, usciti per protesta dal partito.

In queste settimane Fratelli d’Italia, La Svolta, Liste Tedesco e Forza Italia hanno fatto il bello e cattivo tempo senza che, il “commissario” Riezzo, sia riuscito a far valere la sua posizione, egemone, dimenticandosi di rappresentare il primo partito cittadino, cioè la Lega.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso queste ultime nomine. L’avvocato Antonio Carbone, politico e candidato con La Svolta, andrà a completare lo scacchiere con un altro protagonista politico, sempre de La Svolta, cioè Osimo.

Ma va bene anche questo. Massimiliano Grasso ha rinunciato a tanto con quel passo indietro a favore di Ernesto Tedesco ed è giusto che il suo gruppo sia gratificato ma la Lega?

Pur di non nominare qualcuno vicino ai verdi hanno chiamato nel cda una professionista degli incarichi politici, Valentina Sanfelice di Bagnoli. Molto legata a squallidi personaggi della politica arancione come De Magistris sindaco di Napoli o ridicoli come “o sceriff” De Luca da Salerno.

Basta digitare il suo nome sui motori di ricerca per capire in che mani si sono messi. Ma questa signora, espressione della peggior politica di sinistra, chi l’ha chiamata, chi l’ha voluta? A pensar male ci viene in mente Pietro Tidei e non ci sarebbe da meravigliarsi più di tanto.

Per quanto riguarda la Lega, speriamo che domenica il comandante Salvini, che a Civitavecchia è stato protagonista della vittoria di Tedesco, faccia sentire la sua voce, ce n’è bisogno più che mai.