Tarquinia – C’è poco da star sereni! Oramai è decretato, “l’essere umano è scemo”!

Disastri idrogeologici, guerre, inquinamento, pedofilia, terrorismo, droga, adesso ci mancava solo il Coronavirus, creato in laboratorio dall’uomo!

TARQUINIA – “Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.”

Certo non c’è andato leggero Albert Einstein quando ha fatto questo apprezzamento sull’essere umano, che poi detto tra noi, solo grazie all’equazione E=mc² intuita nella teoria della relatività ristretta, generata da lui, (Questa equivalenza generica suggerisce in linea di principio la possibilità di trasformare direttamente la materia in energia o viceversa) fu possibile realizzare la “bomba atomica”, l’arma di distruzione di massa più pericolosa al mondo, insomma: dovendo parlare di cose sciagurate, probabilmente l’uomo, nel suo insieme, come ospite sulla terra sta dimostrando di essere un vero disastro!

Il genere umano, sarebbe per così dire, una macchina perfetta, in grado di fare cose straordinarie, pensate alla MEDICINA, ve li immaginate altri esseri viventi leggere al microscopio la propria mappa cromosomica? Eppure l’essere umano ha da sempre studiato per curare il proprio corpo naturalmente e artificialmente. E la SCIENZA? Una ricerca continua di soluzioni, ma soprattutto la risposta a molte domande. La TECNOLOGIA, la creazione di strumenti per tutto, ha creato macchine in grado di sostituirlo nei lavori più faticosi e pericolosi, macchine per comunicare a migliaia di chilometri e per spostarsi velocemente, per scrutare lo spazio, macchine in grado di procurare il cibo al suo posto, pensate solo se altri esseri viventi avessero quest’ultima capacità, probabilmente non chiederebbero altro.

Eppure, malgrado queste straordinarie grandezze, da utilizzare per migliorarsi la vita, l’uomo, riesce ad impiegarle in modo altrettanto scientifico, per sviluppare la sua estinzione sulla terra. Questa è una constatazione che noi giovani, (probabilmente anche i grandi, da piccoli lo avevano fatto) ultimamente facciamo troppo spesso: “ma possibile che non si riesce a far esprimere all’intelligenza umana solo cose buone”?  Ma quale è il senso? Forse lo aveva capito Sir Charlie Chaplin, quando scrisse: “Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciati nel bisogno. La nostra sapienza ci ha reso cinici, l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che macchine, l’uomo ha bisogno di umanità. Più che intelligenza, abbiamo bisogno di dolcezza e bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto.”

Giorgia Pusceddu