Itticoltura, mentre il Pincio ricorre al Presidente della Repubblica il Ministero dell’Ambiente da’ il via libera al progetto

CIVITAVECCHIA – “Neanche la richiesta di riaprire la conferenza dei servizi sull’impianto di pescicoltura, avanzata alla Regione Lazio dal comune di Tarquinia, ha avuto una risposta positiva”. Lo conferma la lista Tedesco, che conferma la volontà del territorio, e concretamente dell’amministrazione comunale, di andare avanti nonostante “questo nuovo diniego del dirigente regionale Flaminia Tosini.

La Commissione Ambiente del Comune di Civitavecchia – spiegano il presidente Barbara La Rosa ed il consigliere Mirko Mecozzi – si è riunita e ha già stabilito che sarà portata all’attenzione della prossima commissione, in programma al 4 marzo, la bozza di ricorso al Presidente della Repubblica. Inoltre, saranno esaminate anche le comunicazioni da inviare al ministero dell’Ambiente per il rispetto delle prescrizioni e per l’istituzione dell’Area marina protetta. Ciò si rende ancor più necessario – hanno concluso – vista la chiusura ribadita dalla Regione alla richiesta di Tarquinia di riapertura della conferenza dei servizi”.

E al presidente della Repubblica sono pronti a rivolgersi anche i cittadini, come confermato nei giorni scorsi dalla neonata rete delle associazioni che sta proprio lavorando sulla bozza di ricorso da proporre per cercare di fermare la realizzazione dell’impianto off-shore di itticoltura al largo della Frasca: in campo, in questo senso, associazioni ambientaliste, comitati di cittadini, associazioni subacquee, pescatori e quanti sperano ancora di poter tutelare l’unico tratto di costa libero e fruibile del territorio, ricco tra l’altro di presenze archeologiche e di un prezioso ecosistema da salvaguardare. 

Vergognoso il documento del Ministero dell’Ambiente che, con una nota che ricorda Ponzio Pilato dei tempi migliori, fa sapere alla comunità civitavecchiese che potrebbero esserci conseguenze ambientali ma che andavano discusse in sede di valutazione di impatto ambientale durante la conferenza di servizi. In poche parole la cosa potrebbe essere nociva per l’ambiente ma siccome nessuno lo detto nel momento giusto ormai non si può più far nulla a meno che, la Capitaneria di Porto, supportata dai governi locali e studi scientifici possa ribaltare una decisione che, al momento, appare inverosimile.

Ecco il documento del Ministero dell’Ambiente

REALIZZAZIONE IMPIANTO DI ALLEVAMENTO ittico