Ladispoli – Il nostro scoop sulle prostitute “rapinate” da Ciontoli ha trovato riscontro nelle carte scovate da “Le Iene”

La cosa grave non è tanto il fatto archiviato dalla Procura di Civitavecchia ma che Celestino Gnazi, avvocato della famiglia Vannini, aveva difeso Ciontoli ma se n’è ricordato solo il giorno prima che andasse in onda il servizio di Giulio Golia. Adesso deve le scuse a Vannicola e tutti gli altri

ROMA – Antonio Ciontoli fu indagato per rapina da due prostitute nel 2000. Il procedimento è stato poi archiviato. In questa circostanza, ribadiamo, l’accusa di aver rapinato due prostitute di colore, è stato difeso e assistito da Celestino Gnazi, attuale legale della famiglia di Marco Vannini (Ciontoli è stato condannato per l’omicidio del fidanzato della figlia, avvenuto nel 2015). Giulio Golia e Francesca Di Stefano, hanno mostrato il documento esclusivo e cioè gli atti di interrogatorio di quell’inchiesta dove, ad assistere Antonio Ciontoli davanti ai carabinieri che lo interrogavano, c’era proprio Celestino Gnazi.

Ora a questa vicenda si aggiunge un nuovo elemento sul passato di Ciontoli. Nella registrazione si sentiva affermare: “C’è un fascicolo all’interno della caserma di Carabinieri di Ladispoli dove è presente ‘Fascicolo personale Ciontoli Antonio’. All’interno di questo fascicolo c’è l’informativa… udite udite… che riguarda una rapina o estorsione, di preciso non lo so questo… che il Ciontoli avrebbe fatto nei confronti di una mignotta… dove il Ciontoli era stato difeso da Gnazi”, queste le parole dell’ex maresciallo della Guardia di Finanza, Giovanni Bentivoglio.

Celestino Gnazi reagì con sdegno al nostro articolo, giurando e spergiurando che lui, Ciontoli Izzo,li avrebbe conosciuti solo durante questo processo.

Noi non vogliamo certo giudicare il suo comportamento. Anzi. Vogliamo credere alla sua improvvisa perdita di memoria, magari di clienti ne ha decine di migliaia e quindi può essere successo davvero che abbia rimosso questo avvenimento. Riteniamo però che debba delle scuse a noi che abbiamo pubblicato la notizia, all’ex maresciallo che fece quell’audio e all’artigiano di Tolfa Davide Vannicola che, a differenza dell’avvocato Gnazi, ha detto la verità.

Vi riproponiamo il servizio di Chi l’Ha Visto dove si parla del nostro scoop e subito dopo quello de Le Iene che conferma quanto da noi riportato.

 

 

VIDEO CHI L’HA VISTO (clicca sulla foto)

 

Questa fu la risposta degli avvocati di Antonio Ciontoli che, anche loro in buona fede ovviamente, dichiararono la totale falsità di quella notizia. 

 

Alla luce della trasmissione andata in onda ieri sera su Italia 1, nel servizio a firma di Giulio Golia, ribadiamo che l’avvocato Celestino Gnazi debba delle scuse a Davide Vannicola e all’ex maresciallo Giovanni Bentivoglio.

Già, perché se proprio dobbiamo dirla tutta, forse Gnazi, anche se erano passati quasi quindici anni da quell’episodio, avrebbe dovuto dire alla famiglia Vannini di questo sgradevole precedente e pur non essendoci incompatibilità nella difesa, proprio perché passato tanto tempo, siamo0 convinti che non abbia una mole di lavoro tale da avere centinaia di clienti e da dimenticarne le sorti. Le scuse siano doverose.

Questo è il servizio andato in onda ieri sera: