Coronavirus: morto operatore 47enne 118

La straziante lettera dei colleghi che, come tutti nel resto d’Italia, sono alle prese con questo maledetto virus

Un operatore tecnico del 118 di Bergamo, in servizio alla Soreu, la centrale operativa dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, ospedale al centro dell’emergenza coronavirus, è morto la notte scorsa dopo essere stato contagiato dal Covid-19. Aveva 47 anni.

Diego Bianco, di Montello, sposato e padre di un figlio, avrebbe compiuto 47 anni il prossimo maggio. Già alcune notti fa la centrale – che raccoglie le chiamate di emergenza anche da Brescia e Sondrio inoltrate dal 112 – era stata chiusa e sanificata, anche perché altri operatori avevano accusato sintomi ed erano stati a casa. Le chiamate erano state dirottate ad altre centrali lombarde.

LA LETTERA DEI COLLEGHI

E’ morto Diego,

un soccorritore del 118 di Bergamo

È morto di #coronavirus, Covid 19.

A darne l’annuncio i soccorritori di ADL Cobas Lombardia della Sanità.

Diego lavorava a Bergamo sull’amubulanza, aveva 47 anni e una figlia. Diego era un lavoratore preparato, un soccorritore che ha sempre utilizzato i dispositivi di protezione individuali, non era anziano e non aveva altre malattie.

Diego era uno dei 700 operatori sanitari, medici, infermieri, soccorritori, OSS che già sono stati contaminati.

Nel nome di Diego chiediamo come operatori della Sanità misure straordinarie di Protezione per tutti i soccorritori e gli operatori sanitari, che dovrebbero indossare sempre i dispositivi di protezione integrali da Covid 19.

Chiediamo che tutte le cliniche private convenzionate mettano a disposizione posti letto per contagiati da Covid19.

La cosa che ci preoccupa di più è la leggerezza con cui si abbandonano le lavoratrici ed i lavoratori al loro destino mettendo davanti gli interessi di Confindustria.

Siamo preoccupati come operatori del settore dell’intesa tra Governo, Sindacati confederali e Confindustria, siglata proprio oggi, un’intesa sbilanciata troppo sul profitto e che mette al secondo posto la salute dei lavoratori e delle lavoratrici.

Non saranno certo mascherine e guanti a salvare dal contagio i lavoratori e le lavoratrici, bisogna chiudere adesso e istituire subito un reddito di quarantena, fermare tutte le produzioni, non è necessario in questo momento a combattere la lotta al Covid19.
I padroni, insieme alla complicità dei sindacati confederali, possono rimandare il loro profitto a quando avremo sconfitto il corona virus. Ma adesso dovete rimanere a casa tutti, altro che guanti e mascherine.

Oggi piangiamo Diego ma finita l’emergenza faremo i conti, sicuri di avere al nostro fianco chi oggi ci chiama angeli.

Riccardo Germani
Portavoce ADL Cobas
operatore Sanitario