Crisi Regione Umbria, Ricci: “Legislatura finita, si torni al voto”

“La maggioranza, costruita con una legge elettorale discutibile, non esiste più. Sfiducia decretata dai cittadini”

PERUGIA – “La X legislatura regionale è finita – attacca il consigliere regionale Claudio Ricci – e i tentativi di rianimarla stanno portando agli esiti prevedibili: la totale paralisi dell’attività regionale e i documenti di programmazione economica ridotti a un passaporto da esibire, entro i termini di legge, solo per tentare di tenere in vita una maggioranza politica mai esistita anche nei numeri visto che, con il 42.5% dei voti sono stati ottenuti, con una legge discutibile, 13 seggi su 21 in Consiglio Regionale”.
Ricci riconosce all’ex assessore alla sanità Luca Barberini “ampia coerenza visto che, di fronte all’arroganza delle nomine sulla sanità, applicando il metodo della spartizione di potere anziché del merito e del curriculum per migliorare i servizi e il sistema sanitario umbro, si è dimesso citando l’assenza di quel cambiamento tanto invocato e promesso ai cittadini dell’Umbria”.
“In Umbria – continua l’ex sindaco di Assisi – esiste una evidente emergenza con, sullo sfondo, i tanti dubbi statistici, e giuridici dovuti ad una legge su misura, della notte delle elezioni del 31 maggio 2015 e riteniamo che, l’assenza di governo e capacità strategiche, chiami tutti al dovere di tornare al voto anticipato. Il perdurare di questa situazione porterebbe danni consistenti ai cittadini e alle attività socio economiche e culturali dell’Umbria che dovrebbero con forza sollecitare la necessità di un cambio politico, ormai inevitabile, con l’arrivo di un governo incisivo ed autorevole. La mozione di sfiducia – conclude Ricci – sta arrivando, ben prima di quella tecnico istituzione, dai cittadini dell’Umbria che, ormai, basta ascoltare il passa parola fisico e dei social network, stanno prendendo atto che l’unica via è il ritorno alle urne (insieme alle elezioni comunali di giugno) per un vera rinascita di una terra (l’Umbria) che rischia di sparire ben prima delle macro regioni”.

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